Adesso ti racconto una storia.
Negli anni sessanta del secolo scorso, con l’istituzione della scuola media unica, per molte discipline di insegnamento si dovette fare ricorso a persone il cui titolo di studio non aveva nulla a che fare con la materia.
Ad insegnare il francese c’erano i laureati in leggi. Alcuni si erano preparatii scrupolosamente altri lo facevano per ripiego.
C’era un insegnante scarso nella materia, non molto votato per l’insegnamento, assai chiacchierato per i suoi comportamenti a dir poco originali.
Si diceva di lui che aveva avuto l’ardire di presentarsi agli esami per il conseguimento dell’abilitazione “in mutande”. Proprio così!
In verità le cose erano andate in altra maniera. L’esame di abilitazione si svolgeva in sedi decentrate a nord e a sud della Penisola. Alcuni docenti e perfino qualche sindacalista propagandavano il boicottaggio di questi esami in quanto puntavano all’immissione in ruolo “ope legis”.
Il nostro professore da una sede lontana era andato a sostenere le prove d’esame a Palermo. All’ingresso della sede d’esame c’erano dei manifestanti che impedivano l’ingresso dei candidati i con l’intento di mandare all’aria l’esame.
Il nostro volle entrare lo stesso. In una colluttazione gli vennero strappati i pantaloni.
Dette l’esame: i presenti furono tutti promossi.
Questa storia mi è venuta in mente in quanto mi è giunta voce che qualcuno non ha partecipato alla fase C su suggerimento di qualche “sindacalista”.