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Il Progetto “A scuola di inclusione” della Bocconi arriva in porto. Cinque gli istituti premiati per le loro proposte

Lo avevamo presentato alla partenza, adesso è arrivato destinazione.

Parliamo del Progetto “A scuola di inclusione”, organizzato dall’Università Bocconi di Milano in collaborazione con il quotidiano La Repubblica e la Dynamo Academy, una società che attraverso un network mette in relazione aziende motivate da leadership responsabile con enti pubblici, terzo settore, università e istituti di ricerca.

Come ricorda l’edizione di Bologna del quotidiano romano, la sfida per i 950 ragazzi che hanno partecipato al progetto da tutta Italia era quella di trovare piccole soluzioni concrete a cinque delle più importanti cause di esclusione sociale: povertà, disabilità, background migratorio, gender gap e salute mentale. Da Nord a Sud, tantissime le scuole che hanno partecipato al progetto. Tra tutte è emerso l’IISS “Tonino Guerra” di Novafeltria, in provincia di Rimini. Ed è proprio presso questo istituto che si è svolta il 15 maggio scorso la premiazione.

La giuria ha premiato i ragazzi del “Tonino Guerra” che hanno sviluppato un’idea semplice e al tempo stesso originale e ben strutturata: un corso di italiano per stranieri unito a un altro di cucina regionale romagnola, con l’idea di unire le culture e favorire l’integrazione dei nuovi cittadini attraverso la cucina, una “lingua” intuitiva che tutti comprendono, parlano e che unisce i popoli.

Insieme a Novafeltria, altre quattro scuole hanno vinto premi nelle varie categorie. La targa del miglior progetto “ gender gap” è andata a ‘La bilancia di Maat’ del Convitto Umberto I di Torino, che si è concentrato su un tema particolarmente delicato e spesso poco dibattuto: la violenza economica di genere.

Il riconoscimento della violenza economica quale forma autonoma di sopraffazione è abbastanza recente e fa parte della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica del 2011.

È un tipo di violenza subdola, tipica della cosiddetta “società patriarcale”, che si manifesta quando a una donna viene negata la possibilità di lavorare o di gestire il proprio denaro in autonomia: il risultato è il controllo della donna da parte di un partner maltrattante.

“Un tipo di violenza che si cela dietro comportamenti socialmente accettati e che spesso nasconde anche altri tipi di violenza”, hanno sottolineato le ragazze e i ragazzi di Torino.

Il Liceo Scientifico e Linguistico Federico II di Svevia di Altamura (Bari) ha vinto la sezione “migrazioni” grazie  a un progetto che ha l’ambizioso obiettivo di trasformare in opportunità di crescita per la realtà locale il delicato tema della migrazione. L’idea è sostenere attraverso affiancamento agli esami e laboratori linguistici l’integrazione dei coetanei con background migratorio.

Una scuola che fornisca supporto attraverso diverse attività di coinvolgimento e di laboratorio è stata invece l’idea ‘EssenzialMENTE’ del Liceo Ariosto di Ferrara, che ha identificato proprio nel benessere mentale degli adolescenti uno dei punti che richiedono oggi attenzione. Un tema, questo, che si percepisce fisicamente tutti i giorni a scuola.

Infine, il tema della disabilità. Vincitori, gli studenti dell’I.I.S.S. Enrico Medi di Palermo. Avendo osservato il fatto che spesso le persone con disabilità non possono contare su  luoghi di aggregazione dove passare il proprio tempo libero, i ragazzi hanno creato –  insieme all’Ecomuseo Mare Memoria Viva – il Centro Armonia, un centro ricreativo in cui i giovani con disabilità potranno svolgere  attività culturali e sportive. E gli studenti del Medi saranno direttamente coinvolti come ‘amici del giorno’ dei partecipanti.

Gabriele Ferrante

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