In una recente pubblicazione dal titolo: “Evidenze scientifiche ed insegnamento della lettura.Perché una alfabetizzazione fono-sillabica strutturata è necessaria per tutti i bambini” l’associazione SApIE ha presentato i risultati della sperimentazione del programma denominato ALFABETO.
Il programma propone un approccio fono-sillabico che si sviluppa in coerenza con le evidenze acquisite e con i criteri dell’alfabetizzazione strutturata. La fase sperimentale della sua attuazione ha dato importanti risultati su tre livelli: acquisizione delle competenze di letto-scrittura negli alunni, riduzione della percentuale di alunni a rischio dislessia, oltre che apprezzamento da parte degli insegnanti che lo hanno applicato.
Il percorso da attuare nel primo anno della scuola primaria.
140 ore da dedicare ad un apprendimento fonologico, strutturato e progressivo della letto-scrittura.
Il Programma è “fonologico” nel senso che, iniziando dalla sillaba piana, presenta le consonanti assieme alle vocali; “strutturato” nel senso che ogni insegnante ed ogni bambino, in ogni fase del programma, devono avere piena consapevolezza di quale sarà il punto di arrivo e di come ogni apprendimento si collochi in rapporto a quello successivo; “progressivo” nel senso che parte dalle strutture fono-sintattiche più semplici (consonante-vocale) per arrivare passo dopo passo ai gruppi ortografici più difficili.
Si compone di 6 unità suddivise in sessioni di lavoro di due ore.
Agli insegnanti sono richiesti passione, senso del gioco e humor. Si svolge in osservanza ai principi della teoria del carico cognitivo, la quale richiede che gli stimoli distrattivi siano ridotti al minimo.
Da settembre 2020 a maggio 2021 si è svolta la parte applicativa della sperimentazione, con un disegno di ricerca di tipo quasi-sperimentale. Hanno partecipato all’iniziativa 23 istituti scolastici per un totale di 51 classi, 30 nel Gruppo Sperimentale (GS) e 21 nel Gruppo di Controllo (GC), erano coinvolte 7 sedi universitarie. Vi hanno partecipato alunni con disabilità certificata, alunni di origine straniera e quindi con difficoltà linguistiche nonché alunni non certificati ma con difficoltà di tipo percettivo, fonico o fonologico, grafico o prassico, oltre ad alunni che sapevano già leggere.
Gli autori affermano che “questa sperimentazione fornisce un’ulteriore conferma a quanto la ricerca evidence-based ha già acquisito e che ha trovato, in particolare, una sintesi negli studi di Dehaene (2009; 2019), cioè che un apprendimento sistematico basato sulla corrispondenza tra lettere e sillabe coi rispettivi suoni è la strada decisamente più efficace per tutti i bambini, oltre ad essere l’unica da adottare per soggetti a rischio dislessia.”
La ricerca conferma che una didattica della letto-scrittura fondata su di un metodo fonologico, sistematico e progressivo è la più efficace. Da qualsiasi punto di vista lo si guardi l’approccio fono-sillabico risulta essere il più efficace per accogliere i diversi bisogni educativi dei nostri alunni in prima elementare.
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