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Il programma della Lega: superamento del precariato, prove psico-attitudinali per i docenti; non si parla più di ultimo anno di infanzia obbligatorio

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Reso noto il programma definitivo e ufficiale con cui la Lega si presenterà agli elettori.

Il programma prevede 5 interventi fondamentali:

  • sviluppare gli istituti professionali come scuole di alta specializzazione
  • conciliare inclusione e valutazione studenti 
  • prevenzione sanitaria (mai più didattica a distanza)
  • garantire specializzazione sostegno 
  • superare il precariato, coprire la carenza personale docente e Ata, adeguare gli stipendi

Dalla lettura del documento emerge subito un dato importante: l’idea di una riforma della scuola basata su un ultimo anno di scuola dell’infanzia obbligatorio e su una primaria ridotta a 4 anni è stata cancellata anche se pare di capire che questo potrebbe essere un tema su cui aprire un dibattito in cui coinvolgere docenti, dirigenti e famiglie.
E’ anche possibile che il punto sia stato sospeso anche per l’accoglienza tiepida (per non dire ostile) che la proposta ha avuto nei social.

Per quanto riguarda il tema del reclutamento la Lega parla della necessità di avere “docenti formati in didattica generale e speciale, pedagogia generale e speciale rivolta ai bisogni educativi speciali, pedagogia sperimentale, didattica disciplinare, laboratori pedagogico-didattici, tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la didattica” ma anche di una vera e propria “valutazione psico-attitudinale in ingresso e in itinere”.

Per quanto attiene l’inclusione si parla di potenziamento degli insegnanti di sostegno che devono essere previsti anche dopo l’uscita dal percorso scolastico.

Di particolare interesse le proposte finalizzate a garantire la sicurezza del servizio scolastico: “Oltre a investimenti su spazi aggiuntivi e personale per poter ridurre il numero di alunni per classe così da rispettare il distanziamento anticontagio, gli interventi che proponiamo sono principalmente l’istituzione di presìdi sanitari di medicina scolastica inserendo nell’organico della scuola la figura dell’infermiere-operatore sanitario, due in quelle con più di 1.200 allievi (funzionali anche ai fini della somministrazione di farmaci salvavita e/o dell’assistenza a studenti per i quali la frequenza è possibile unicamente se assistiti, dal punto di vista fisico, da personale infermieristico specializzato)”.