Diciotto capitoli e oltre 100 punti. È il programma di Sinistra Italiana e Verdi presentato dal segretario Nicola Fratoianni e dai due portavoce nazionali di Europa Verde, Eleonora Evi e Angelo Bonelli. Nel programma c’è anche un robusto capitolo sulla scuola che prevede:
– la riduzione ad un massimo di 15 alunni per classe e il recupero di spazi pubblici per le nuove aule; non solo per ragioni sanitarie, ma per consentire una didattica realmente inclusiva, maggiormente attenta ai processi di crescita individuale, ulteriormente qualificata e al livello dei problemi che la trasformazione digitale determina nella conoscenza, oltre che per attivare serie ed efficaci misure di contrasto all’abbandono scolastico;
– l’estensione del tempo scuola (tempo pieno e tempo prolungato, a seconda dei diversi ordini di scuola) in tutte le scuole del territorio nazionale; proponiamo, tra l’altro, di estendere, tra l’altro, l’obbligo scolastico a 18 anni.
– la gratuità dell’istruzione, dal nido all’università, per tutte e tutti;
– la creazione di Zone di educazione prioritaria e solidale – con ulteriori interventi di organico e finanziari – nelle aree di maggiore difficoltà sociale e culturale;
– l’assunzione di un numero molto più ampio di docenti a tempo indeterminato, anche stabilizzando coloro che insegnano precariamente da più tempo;
– l’intervento di massiccio potenziamento di un trasporto pubblico gratuito ed ecologicamente sostenibile;
– l’allineamento dei finanziamenti ordinari al sistema dell’istruzione alla media europea (6% del PIL);
Altrettanto urgente è ripensare – ampliando numeri, spazi, metodi e funzioni – la partecipazione di studenti e studentesse alla vita e all’organizzazione della scuola. Nell’ottica di subalternità alle “esigenze dell’impresa”, vi è stata una spinta alla trasformazione di istituti tecnici e professionali, ripensati solo allo scopo di “colmare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro”; occorre, invece, considerare ogni indirizzo della scuola secondaria superiore come occasione di formazione e crescita umana e civile; riaprendo, semmai, la riflessione su un biennio unico.
L’ingente stanziamento di risorse in edilizia – che dovrebbe, tra l’altro, privilegiare il recupero del patrimonio pubblico e le fonti rinnovabili – si dimostra un intervento di facciata, in assenza di stanziamenti che, a fronte di nuove strutture, possano poi coprire i costi del servizio e quindi del personale.
In Italia si nega ancora il riconoscimento giuridico del diritto di cittadinanza, alle persone di origine straniera, nate in Italia e figli di immigrati, e tra esse, tanti studenti e studentesse, pur se condividono una condizione di fatto indistinguibile da quella vissuta da studenti italiani “di diritto”.
Che preveda più cicli di 4 incontri ciascuno durante tutto il percorso della scuola dell’obbligo a partire dall’ultimo anno della scuola primaria, poi con cadenza biennale dal primo anno della scuola secondaria inferiore
Che non si limiti agli aspetti di salute riproduttiva e contraccezione ma si focalizzi, con strumenti e contenuti adattati alle diverse fasce d’età, sul formare preadolescenti e adolescenti a vivere la propria sessualità, e piacere e l’affettività in maniera sana, consapevole, responsabile, rispettosa e senza pregiudizi
Che sia laica, libera da condizionamenti di matrice religiosa e che aiuti le e gli studenti a riconoscere e riflettere criticamente sugli stereotipi sessuali e di genere
Che sia erogata da esperte ed esperti, coinvolgendo attivamente le i docenti nella progettazione
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