Antonio Grimaldi, dirigente scolastico dell’istituto tecnico “Baldini” di Ravenna, invia una circolare sulla ripresa delle lezioni in presenza e si scatena la polemica.
Le parole con cui il dirigente parla della decisione dell’esecutivo di spostare ulteriormente la data di ripresa delle lezioni in presenza sono infatti poco lusinghiere: “Pur non condividendo il disorientante, improduttivo e inconcludente provvedimento notturno del Governo (la notte non sempre porta consiglio) l’Istituto ‘Nullo Baldini’ procrastina a lunedì 11 gennaio 2020 l’inizio delle lezioni in presenza al 50%”.
Immediata la reazione del M5S che attraverso la consigliera regionale Silvia Piccinini dichiara: “Pur comprendendo la delusione di tutto il mondo della scuola per il mancato rientro in classe previsto inizialmente per il 7 gennaio, credo che le parole utilizzate dal dirigente scolastico di Ravenna siano fuori luogo e non consone all’istituzione che rappresenta. Non si può utilizzare una circolare scolastica per esprimere posizioni personali o politiche. Un particolare che il professor Grimaldi dovrebbe conoscere molto bene ma che evidentemente ha dimenticato”.
Poche ore fa è arrivata però la replica del dirigente con una circolare di chiarimento
La circolare pubblicata il 5 gennaio – afferma il dirigente – “ha suscitato diverse polemiche, essendo interpretata come una presa di posizione politica pro o contro questo o quel partito”.
“Non si accetta questa strumentalizzazione – replica Grimaldi – e si ritiene opportuno offrire qualche chiarimento. Nel testo della circolare non viene attaccato alcun esponente politico, né alcun partito, né l’attuale governo nell’insieme del suo operato”.
Più che altro – aggiunge non senza qualche ragione il dirigente – non si comprende molto bene la motivazione del provvedimento: “Se si può rientrare a scuola, è meglio farlo subito; se invece non si può rientrare, sarebbe bene procrastinare il ritorno in classe con un tempo adeguato e non per soli tre giorni, nel corso dei quali la situazione epidemica generale non può certo cambiare”.
E c’è già chi prevede che si possa aprire un nuovo caso analogo a quello che vede coinvolto il preside di Lozzo Atestino Alfonso D’Ambrosio nei cui confronti l’Ufficio Regionale del Veneto ha aperto un procedimento disciplinare per alcuni suo post considerati irriverenti nei confronti della ministra Lucia Azzolina.
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