“Storia di un Puntino che aveva dei piani”, 14,00 Euro, anche in E-Book, TS Edizioni, di Vanessa Nerone, è un libriccino delicatissimo e fragile per contenuto e ispirazione, come l’illustratore, giovanissimo, Diego Rimoldi, “neurodivergente”, che frequenta la quinta primaria.
Una storia tenue dunque che si svolge nel mondo delle forme geometriche dove fra mamma Quadrato e papà Rettangolo nasce il Puntino, destinato a fare grandi cose perché da lui tutto inizia.
E infatti da qui comincia questa storia che è per lo più giocata sui disegni delle varie figure geometriche rappresentate più che sul racconto che ha molto del fumetto, o almeno dei suoi riferimenti letterari. Il racconto, ma forse è meglio definirlo fiaba, è costruito sulle impressioni e gli sviluppi cognitivi e riflessivi delle varie figure, al cui centro il Puntino immagina le sue giuste ascese in questo magico mondo figurativo, tracciato con la riga e la squadra, e dove le sue metamorfosi consentono di essere riferimento di ogni accesso alla figure geometriche fino a quelle tridimensionali, quali il cubo o la Piramide o il Cono ecc.
Una fiaba tenue, si diceva, costruita per affrontare tuttavia il tema della diversità nel mondo dell’infanzia, con l’invito ad accogliere ogni persona per ciò che è e dunque una appare una esortazione singolare a riconoscere persino nell’insignificante Puntino la ripartenza per prospettive uniche e irripetibili.
Un viaggio di riflessione sulla accettazione di sé, in quanto diverso e in quanto, come viene spiegato, “neurodivergente” su cui fra l’altro ancora gli studi cercano di indagare, e dunque sul potere del sostegno e sulla volontà a seguire, e raggiungere, la sviluppo che gli appartiene.
Un modo e un insegnamento soprattutto affinché questa “neurodivergenza” sia vista “come una ricchezza della biodiversità umana, riconoscendo che ogni persona contribuisce alla nostra collettiva esperienza con la propria unica modalità di percezione e interazione con il mondo; e dal desiderio di spingere i lettori a comprendere e sostenere chi, attraverso la propria neurodivergenza, mostra uniche forme di espressione e specifiche necessità”.
Vanessa Nerone, fra l’altro è una esperta in psicologia, che studia da anni le neurodivergenze, e dunque invita i lettori a considerare attentamente l’importanza di questa storia che “può essere un input per riflettere sull’importanza del sostegno reciproco. Nelle scuole, può essere una risorsa didattica fondamentale per guidare i bambini nella convivenza delle differenze, sottolineando l’importanza di accettare e valorizzare la varietà di esperienze e prospettive individuali”.
Il testo è stato impaginato con TestMe, una font “libera”, work in progress, basata sui principi del Design for All e sulle ricerche nell’ambito della dislessia a cura dei professori Luciano Perondi e Leonardo Romei.
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