L’informatizzazione delle assegnazioni delle supplenze dalle graduatorie provinciali (GPS) ha notevolmente leso i già pochi diritti previsti dal CCNL per noi docenti precariə, costringendoci a svolgere, in pieno agosto, un lavoro aggiuntivo, stressante e gratuito – la compilazione della domanda – che fino a qualche anno fa non era richiesto. Come se ciò non bastasse, il meccanismo che si è venuto a creare è estremamente punitivo per le nostre scelte personali e assolutamente inefficace per un corretto avvio delle attività didattiche. A distanza di due anni dalla loro introduzione, possiamo dirlo con cognizione di causa: le convocazioni informatizzate da GPS, semplicemente, non funzionano. Anziché semplificare la procedura l’informatizzazione produce nomine:
INGIUSTE, perché non permettono di scegliere in base alla migliore possibilità disponibile al momento delle assegnazioni, ma costringono a delegare preventivamente la scelta al sistema informatizzato. Una “scelta” che avviene al buio e che finisce paradossalmente per penalizzare le persone posizionate più in alto in graduatoria, costringendole, di fatto, a indicare tutte le scuole possibili per evitare di essere “scavalcate”. Per questo motivo, dopo la prima convocazione, si assiste inevitabilmente a un numero altissimo di rinunce e, di conseguenza, a un numero altissimo di posti che tornano a disposizione, ma solo per le persone posizionate al di sotto dell’ultimo nominato, così come previsto dall’art. 12, c. 10 dell’O.M. n.112 del 6 maggio 2022, diposizione pensata per le convocazioni in presenza, ma dagli effetti devastanti per quelle a distanza.
RIGIDE E CONTRADDITTORIE: se in alcuni casi, come in quello appena citato, l’aver conservato una disposizione prevista per le convocazioni in presenza si è rivelato deleterio per quelle a distanza, in altri casi, l’aver modificato la normativa al solo fine di assecondare le caratteristiche dello strumento informatico ha di fatto limitato i nostri diritti e le nostre possibilità di scelta: è ciò che è avvenuto riguardo all’assegnazione degli spezzoni e al diritto al completamento (art. 12, c. 12), condizionati in modo fortemente restrittivo, a quanto pare, proprio dalle caratteristiche e dai limiti dello strumento.
INEFFICIENTI: l’altissimo numero di rinunce e la necessità di procedere a nuove convocazioni a partire dall’ultimo nominato fanno sì che le nomine informatizzate da GPS vadano avanti fino a fine dicembre inoltrato, dimostrando la palese inefficacia di questo meccanismo ai fini di un regolare inizio delle attività scolastiche.
NON SEMPRE CORRETTE: i punteggi delle GPS, espressi da una valutazione automatica della piattaforma informatica, risultano sempre pieni di errori e, contrariamente a ciò che avveniva in passato per le graduatorie a esaurimento, la normativa non prevede una fase dedicata alle correzioni. La digitalizzazione, in sostanza, ha aumentato gli errori e, parallelamente, le barriere nella possibilità di intervenire per correggerli.
CONCLUSIONE: l’assegnazione informatizzata delle supplenze è malata e non può essere sanata. Il sistema va assolutamente cambiato. Subito.
Per tutti questi motivi, CHIEDIAMO 3 SEMPLICI COSE:
CONVOCAZIONI E ASSEGNAZIONI DELLE NOMINE IN PRESENZA: se effettuate a scaglioni, esse permettono di ridurre il problema delle rinunce e fanno ottenere a ognunə il miglior contratto di lavoro possibile, anche su spezzone, senza ledere i diritti già fragili del personale precario. Per chi si trova distante o temporaneamente impossibilitatə a partecipare, resterebbe comunque la possibilità facoltativa della delega (che potrebbe anche essere digitale), com’è sempre stato.
IL RIPRISTINO DELLE GRADUATORIE PROVVISORIE come efficace mezzo di contrasto alla massiccia presenza di errori al momento della pubblicazione delle graduatorie definitive e quindi delle nomine. Il fatto che la domanda di inserimento in graduatoria sia diventata un’autocertificazione aumenta la possibilità di errore scaricandone interamente la responsabilità sui docenti e questo non è accettabile.
AUMENTARE L’ORGANICO DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO: il lavoro delle segreterie non può ricadere sulle spalle di noi docenti precariə e deve essere un compito dell’ufficio scolastico controllare se una persona può risultare assegnataria oppure no.
L’assegnazione dei contratti a tempo determinato deve essere fatta con assoluta serietà senza mettere a repentaglio diritti, equità e correttezza. Chiediamo una procedura che non sia una gara al ribasso, dove vince chi si dimostra prontə ad accettare qualsiasi condizione lavorativa anche a svantaggio delle proprie condizioni personali. Chiediamo che il lavoro di supplente sia assegnato con operazioni svincolate dalla fretta o da esigenze di risparmio: non è certo colpa nostra se noi precariə costituiamo un quarto del corpo docente e i tempi sono lunghi. Chiediamo trasparenza e serenità per il lavoro delicato che svolgiamo con dedizione e responsabilità ogni giorno in classe.
Gruppo precariato – Cobas Scuola Bologna
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