Il Presidente del Consiglio e il Ministro dell’Istruzione affermano di avere fatto il massimo del realizzabile nell’attuale contesto e ovviamente ostentano ottimismo sul futuro della Scuola.
Le critiche e le lamentele vengono da varie parti e talvolta si contraddicono fra di loro. Adesso sta agli apparati amministrativi con la collaborazione di dirigenti scolastici di buona volontà il compito di applicare al meglio la legge, il cui testo è oggettivamente di non facile comprensione per i non addetti ai lavori.
Anche gli insegnanti debbono fare la loro parte per un recupero della dignità della professione docente, messa a dura prova dal dibattito non sempre sereno dei mesi scorsi.
Non è retorica affermare che dal lavoro delle prossime settimane dipenda il futuro della Scuola pubblica ed il destino delle giovani generazioni. E’ auspicabile che anche le associazioni professionali dei presidi e degli insegnanti diano un contributo di idee per la elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), la cui competenza è dei collegi dei docenti delle singole scuole, nell’interesse dell’utenza ma anche degli operatori scolastici.
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