Tutti i dizionari della lingua italiana sono concordi nell’affermare che il termine ‘ingerenza’ significa intromettersi indebitamente in ciò che è di altrui pertinenza, un’intromissione, di solito, non richiesta. Nella Scuola italiana, chissà perché, l’ingerenza è lo sport preferito di molti. Forse perché l’Italia non conta soltanto, come si dice, sessanta milioni di commissari tecnici che si sentono in grado di allenare la nazionale di calcio; questi sessanta milioni pare che possiedano pure le competenze pedagogiche e didattico-metodologiche per affiancare e consigliare i docenti, dalla materna alle superiori: è fresco il caso di una scuola di Treviso, in cui i genitori non hanno gradito la programmazione del film ‘Il ragazzo dai pantaloni rosa’, sostenendo che potesse avere influssi negativi sui loro figli.
La questione non è nuova, basti pensare – come ricorda il Quotidiano di Puglia – che già nel 2019 una trentina di presidi di Lecce e dell’hinterland avevano firmato una lettera aperta rivolta alle famiglie dei loro studenti, con la quale li si invitava a rimanere al loro posto e ad avere più fiducia nella scuola.
Il ‘vizietto’ dell’ingerenza non è , comunque, tutto italico: in questo caso il mal comune mezzo gaudio ce lo spartiamo con la Francia: arriva dal quotidiano Le Monde, infatti, la notizia che due associazioni di estrema destra hanno chiesto il ritiro del romanzo di Rebecca Lighieri, ‘Le Club des enfants perdus’, dal progetto ‘Goncourt des Lycéens’.
Spieghiamo meglio: il premio Goncourt, istituito nel 1896, è forse il premio letterario francese più importante e, dal 1988 esiste anche nella versione ‘dei liceali’. Circa 2000 studenti di tutti gli istituti secondari di secondo grado, compresi quelli presso gli istituti di pena, hanno due mesi di tempo per leggere i libri selezionati per la finale dall’accademia Goncourt . Ogni classe sceglierà, dunque, una terna di romanzi e dopo una serie di incontri interregionali, sarà votato e proclamato il libro vincente. La cerimonia di premiazione sarà a fine novembre, ma ancora non è chiaro che ne sarà del libro ‘incriminato’: Le club des enfants perdus, a detta delle associazioni che ne hanno richiesto l’eliminazione dal concorso, conterrebbe infatti delle descrizioni di atti sessuali definite inappropriate per degli adolescenti.
Una protesta – continua Le Monde – è stata inviata al Governo e alla Commissione di vigilanza e controllo della stampa per i giovani presso il ministero della Giustizia. Secondo le due associazioni, il libro sarebbe pornografico e psicologicamente dannoso.
Il Ministero dell’Educazione Nazionale, dal canto suo, oltre a controllare l’andamento del dibattito sui social dove le due associazioni sono molto presenti, ha dichiarato il suo sostegno senza riserve al premio “Goncourt des Lycéens”, mettendo in evidenza il fatto che tutti i docenti coinvolti sono informati e consapevoli del contenuto di ogni libro in concorso.
Come andrà a finire non lo sappiamo ancora: a noi, però, appare chiaro che un libro come quello in questione potrebbe servire da chiave per accedere al complicato mondo delle relazioni degli adolescenti, dei loro sentimenti, dei primi approcci al sesso che a questa età producono in genere ansia, paura e comportamenti a volte maldestri. Una lettura collettiva, guidata da docenti preparati, potrebbe essere più utile di mille divieti e censure.