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Il rebus della nomina dei supplenti

Che l’attuale regolamento per la nomina dei supplenti stia creando alle scuole difficoltà non più sopportabili è ormai cosa nota.
Gli stessi sindacati ne hanno preso atto e hanno sollevato il problema anche in occasione del recente incontro nel corso del quale il Ministero ha presentato la nuova bozza per l’aggiornamento delle graduatorie permanenti.
D’ora innanzi però i sindacati dovranno tener conto che nelle scuole la protesta sta salendo di giorno in giorno e mentre fino a qualche tempo fa a lamentarsi erano solamente gli uffici di segreteria, adesso anche i docenti e gli stessi genitori incominciano a far sentire la propria voce.
Come ad esempio accade nel circolo didattico di Fiorano Modenese i cui docenti di ruolo protestano per la situazione di assoluta precarietà nella quale sono costretti a lavorare quotidianamente proprio per le difficoltà connesse con la nomina dei supplenti.
A Latina l’istituto comprensivo "Don Milani" ha fatto le cose in grande: un ampio e articolato documento è stato approvato dal consiglio di istituto e sottoscritto persino dalle 3 RSU della scuola (per la cronaca rappresentative di tutti e 3 i sindacati confederali). Da Latina arrivano richieste ben precise: obbligo della domiciliazione per i supplenti fuori provincia, passaggio in coda alla graduatoria in caso di mancata accettazione di una supplenza, riduzione da 30 a 10 del numero di preferenze esprimibili, istituzione di un servizio informatico a livello provinciale che consenta ad  ogni scuola di conoscere in tempo reale i nominativi degli spiranti già occupati con altre supplenze.
Ed anche all’istituto comprensivo di Nogara, in provincia di Verona, il consiglio di istituto ha approvato un documento analogo.
E i sindacati che dicono?
"Anche a noi arrivano prese di posizione, delibere e documenti"
conferma Massimo Di Menna, segretario nazionale di Uil-Scuola.
"Ma
– aggiunge – pensiamo che si debbano individuare soluzioni giuste: il passaggio in coda alla graduatoria mi sembra troppo penalizzante e neppure una diminuzione delle preferenze servirebbe davvero a migliorare la situazione".
E allora?
"Per le supplenze brevi si potrebbe pensare ad una graduatoria unica a livello provinciale (o sub-provinciale per le realtà territoriali molto vaste); ovviamente l’Amministrazione dovrebbe mettere a disposizione delle scuole un sistema informatico che consenta di sapere in tempo reale i nominativi dei docenti disponibili per le supplenze"

Tutto qui?
"Un meccanismo del genere
– conclude Di Menna – garantirebbe i supplenti e risolverebbe la maggior parte dei problemi attuali".

Reginaldo Palermo

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