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Il rebus delle GPS, tra criticità e possibili soluzioni future

La piattaforma per la presentazione delle domande GPS (Graduatorie Provinciali Supplenze) di certo non ha avuto l’obiettivo sperato, ovvero quello di semplificare, migliorare e supportare il docente al processo di digitalizzazione per la presentazione delle domande.

Tutto ciò è stato ulteriormente esasperato dal momento storico di presentazione delle suddette domande, ovvero in emergenza Covid in piena estate e con la ristrettezza dei tempi di presentazione.

A conferma del meccanismo farraginoso della piattaforma, a completamento della compilazione della domanda il sistema generava un file, per una verifica sommaria da parte del candidato, composto in diversi casi da oltre 100 pagine gran parte delle quali destinate sia alla ripetizione dei titoli aggiuntivi es: master, certificazione linguistiche o informatiche che si ripetevano varie volte in base alle tipologie d’inserimento e qui, alcuni aspiranti, erroneamente, non l’hanno ripetuto ritenendolo ininfluente con la conseguenza che il sistema non ha riconosciuto tale punteggio se non per le sole classi di concorso appartenenti alla stessa tipologia o tabella in cui sono stati elencati, che al lungo elenco ripetuto delle scuole.

Le citate tabelle allegate all’O.M. n° 60 del 10/07/2020, a mio avviso per certi aspetti non chiare, non hanno di certo supportato e semplificato la compilazione. Mi riferisco soprattutto all’allegato A/7 (Tabella 1 fascia su posto di sostegno nella quale al punto B “punteggio per titoli accademici, professionali e culturali ulteriori rispetto al titolo di accesso” molti docenti si sono trovati di fronte ad un dilemma di difficile e complicata soluzione, per cui serviva una attenta lettura sia dell’A/7 e contestualmente della relativa tabella (che poteva essere l’A/1, l’A/3 o l’A/5 alla quale si riferiva la classe di concorso) a causa dell’ambigua e complessa interpretazione letterale che ha, spesso, confuso l’aspirante alzando il suo livello di ansia.

Il modo come è stato predisposto il meccanismo sulla compilazione delle GPS non ha di certo aiutato ad affrontare questo repentino passaggio alla digitalizzazione delle domande portando l’aspirante docente a pensare addirittura di rimpiangere il vecchio modello cartaceo.

Mi chiedo! Si poteva semplificare? Si poteva rendere meno complicata la presentazione della domanda? Si poteva aiutare il candidato alla corretta compilazione della domanda? Si potevano evitare le migliaia di ricorsi ed esclusioni?

A mio avviso la risposta a tutte queste domande, e questo è il paradosso, ci viene fornita proprio dallo stesso MIUR. Mi riferisco alla piattaforma per la compilazione della domanda di MOBILITA’ TERRITORIALE E PROFESSIONALE (quella di TRASFERIMENTO per intenderci che si fa tra febbraio e marzo) che al termine della compilazione con il tasto CALCOLA PUNTEGGIO, l’aspirante docente avrebbe potuto già conoscere il proprio, prima di inoltrare la domanda. Pensate che qualcuno poteva fare ricorso con questo sistema che prima di inoltrare la domanda era già a conoscenza del proprio punteggio e delle classi di concorso a cui poteva partecipare? Allora sì che il bando poteva prevedere ed eliminare del tutto la fase della pubblicazione delle “GRADUATORIE PROVVISORIE” e, nello stesso tempo eliminare la grossa mole di lavoro affrontato dalle scuole POLO e dal personale degli USP in cui ancora oggi alcune province non hanno pubblicato le GPS.

Si confida nella circolare n° 1550 del 4/9/2020 del Capo Dipartimento, con l’auspicio che sia possibile, nella presentazione del reclamo, superare le criticità evidenziate permettendo di correggere gli errori, non certo in molti casi per colpa degli aspiranti, ma per un sistema a mio avviso non semplice e di complicata applicazione. Solo in questo modo secondo il principio Costituzionale di “reciproca collaborazione tra cittadino e P.A.” si potrà affrontare nel migliore dei modi e con fiducia l’auspicato cambiamento della digitalizzazione nella P.A.

Cesare Cataudella

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