Lynch illustrerà il lavoro della sua fondazione creata nel 2005 la David Lynch Foundation For Consciousness-Based Education and Peace che promuove la lotta alla stress quotidiano nelle scuole attraverso la meditazione, strumento in grado di «rafforzare le proprie energie, dare spazio alla creatività e rendere felici».
Il metodo chiamato “Quite time program”, che prevede che gli studenti stiano seduti in silenzio e occhi chiusi, due volte al giorno per 10 minuti, è applicato in più di 500 istituti scolastici in 35 nazioni e offre dei risultati sorprendenti.
Nell’articolo, pubblicato dal Sole 24 Ore, il regista descrive la scuola senza stress : «Come strategia primaria contro lo stress, la fondazione ha scelto la tecnica di Meditazione Trascendentale, perché è facile da apprendere e da praticare, non è religiosa ed è supportata da centinaia di studi scientifici che ne documenta l’efficacia per i giovani e per gli adulti. Una volta appresa, la meditazione diventa uno strumento per ridurre lo stress e per sostenere uno sviluppo positivo, che può essere usato per tutta la vita…Ho avuto il piacere di incontrare molti studenti che praticano la Meditazione e sono autosufficienti, pieni di energia, felici, creativi, sono esseri umani altamente intelligenti e pacifici».
Quiete contro stress=migliori performance per prof e studenti
Il Momento di quiete in classe, che ha solide basi scientifiche ed è stato già introdotto sperimentalmente in alcune scuole in Sicilia, ha permesso di potenziare i risultati accademici e il clima scolastico, di ridurre i disturbi dell’apprendimento, l’ansia e la depressione, la violenza giovanile, le dipendenze, l’abbandono degli studi.
I dati sul burnout dei professori negli States parlano chiaro: il turnover degli insegnanti è superiore al 40% della media delle altre professioni, il 50% abbandonano la classe nei primi 5 anni, lo stress degli educatori riduce la loro capacità di creare un buon clima in classe, abbassa la qualità dell’insegnamento e la longevità professionale.
Per gli studenti la realtà raccontata dalle statistiche è ancora peggiore:
25% dei teenagers americani soffre di disurbi ansiogeni, 6,5 milioni di bambini lottano con varie disabilità psicologiche che compromettono la loro capacità di imparare, a uno studente su 4 delle classi superiori vengono offerte droghe illegali nelle scuole, un bambino su tre è obeso, tre milioni di ragazzi riceevono farmaci per curare la ADHD sindrome da mancanza di attenzione e iperattività e infine il suicidio è la terza causa di morte tra i teens.
Anche se la situazione italiana non appare così drammatica è pur vero che l’aumento di disturbi nell’apprendimento quali dislessia, discalculia (il 5% della popolazione scolastica) associati alla moltiplicazione di casi di bullismo e altri disordini psicologici, legati a nuove dipendenze da smartphone e social network e anche alimentari, quali ansia e anoressia, fanno pensare che lo stress dilaga anche sui banchi di scuola di ogni ordine e grado.
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