Il rettore dell’Università di Messina si è dimesso in seguito alle polemiche su alcuni presunti rimborsi impropri, denunciati dal membro del Senato accademico e segretario del sindacato Gilda che aveva presentato esposti su alcuni rimborsi chiesti e ottenuti dal rettore tra il 2019 e il 2023 per un valore complessivo di oltre 2,2 milioni euro.
Inoltre sembra che dai resoconti dei rimborsi sarebbero venuti fuori anche pagamenti per un totale di 122.300 euro a favore di una azienda agricola del catanese con soli due dipendenti, la cui proprietà è divisa tra lo stesso il rettore e la moglie, mentre amministratrice unica è la mamma del rettore nonché vedova di del rettore dell’Ateneo messinese negli anni Novanta.
Una vicenda sulla quale si è concentrata l’attenzione anche della politica che per intervento del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra è stato chiesto l’intervento della ministra dell’università e della ricerca Bernini.
“Rivendico la mia scelta in questi anni di non aver mai fatto clamore mediatico per difendermi dai tanti e immotivati attacchi restando con fermezza nel solco dei rapporti istituzionali ed evitando di farmi trascinare, e trascinare l’Ateneo, nella macchina del fango, come auspicato sin dal principio da qualcuno”: queste le parole del Rettore dell’Università di Messina
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