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Il ricercatore: quando l’università diventa un terno al lotto

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Andrea lo ha fatto con un po’ di malinconia. Meglio, di nervosismo per un’università troppo clientelare, che spesso lascia spazio solo ai cosiddetti “baroni” e ai loro figli.
Arreso alle logiche del sistema ha quindi fatto le valigie ed è partito per costruirsi un domani. Ma non l’ha data vinta a nessuno. Anzi, tutt’altro. Ha così deciso di creare un blog dal titolo emblematico: “Pronostica il ricercatore”. Sottotitolo: “Indovina i vincitori dei prossimi concorsi a ricercatori”.
La pagina web è consultabile al sito www.pronosticailricercatore.blogspot.com. L’idea è di quelle geniali per davvero.
Coloro che pensano di poter indovinare il nome – magari già in auge – del vincitore di qualche concorso a ricercatore bandito da un ateneo italiano, basta che compilino i campi richiesti sul blog: “università o ente di ricerca”, che bandisce il concorso; “settore scientifico disciplinare o codice concorso”; “pronostico”, cioè il nome del candidato di cui si prevede la vittoria; “inserita da”, il nickname di chi tenta di indovinare; “note o commenti”.
I risultati saranno pubblicati dopo l’esito finale di ciascun concorso. Fino ad allora i nomi dei candidati favoriti resteranno sconosciuti.
Non è sicuramente un gioco d’azzardo e non si sta parlando di scommesse. Ma solo di pronostici – per il momento ne sono stati votati più di trecentoventi – che se andranno a buon fine non porteranno ad alcun introito economico nelle tasche di chi indovina, che potrà al massimo vantarsi con quale amico o collega per le proprie “capacità divinatorie”. Infatti, nel blog si legge che “non si vince niente”.
L’ideatore della pagina web si impegna però a versare un euro (per un massimo di cento euro) per ogni concorso di cui sia stato indovinato il vincitore da almeno una persona, ad un’organizzazione che promuove e sostiene la ricerca o l’istruzione.
La trovata del giovane ricercatore italiano ha la sola ma grande pretesa di essere una provocazione per il sistema delle università italiane. Nient’altro. Non si può pensare di risolvere il tutto con un pronostico come se l’università fosse una schedina del “superenalotto”.
Il clientelismo dei “baroni” è un vero cancro con metastasi per i nostri atenei. E i ripetuti interventi legislativi degli ultimi anni non sono riusciti a sanare i mali che affliggono il mondo accademico.
La tanto attesa e criticata riforma universitaria targata Gelmini – il cui disegno di legge, lo ricordiamo, è stato approvato nell’ottobre 2009 – adesso al vaglio del Senato, ha tra i suoi punti principali proprio la previsione di nuove regole per il reclutamento degli studiosi con l’introduzione dell’abilitazione nazionale, sulla base di parametri qualitativi, per diventare professori associati o ordinari.
Intanto sul blog “Pronostica il ricercatore” i voti aumentano. E l’allibratore delle università italiane continua ad accettare pronostici. 
Il gioco è aperto.