Fatto il governo adesso le aspettative da parte del mondo della scuola sono tante. C’è chi già invoca provvedimenti per il rientro al sud dei docenti in servizio al nord. Chi chiede dal punto di vista tecnico quali saranno le ipotesi di lavoro e in linea generale quali saranno le priorità.
Non si può naturalmente non considerare l’imminente avvio del nuovo anno scolastico che lascia parecchie cose bollire ancora in pentola e considerati i tempi brevi non consentirebbe colpi di bacchetta magica.
Il nuovo Ministro Marco Bussetti è un esperto in materia di organici e questioni burocratiche che rappresentano in generale i lacci della Pubblica Amministrazione, non soltanto di quella scolastica, che frenano una trasformazione rapida del sistema.
Una mano potrebbe venire direttamente dalla Presidenza del Consiglio, il cui nuovo Premier Giuseppe Conte, si era definito “antiburocrazia” quando era stato indicato in un possibile governo pentastellato come Ministro della Pubblica Amministrazione. Quest’ultimo Ministero è toccato invece a Giulia Bongiorno, un avvocato al top delle classifiche fra i difensori che sa bene di quante leggi e leggine è costellato il nostro ordinamento giuridico.
L’amministrazione scolastica non è un mondo a sé della P.A. e dunque è facile immaginare che la maggioranza se dovesse realizzare un’azione di “sburocratizzazione” dovrebbe favorire anche provvedimenti rapidi nel settore della scuola. Si pensi ad esempio alla mobilità intercompartimentale, alla gestione degli organici, alla mobilità, al reclutamento: dalle figure apicali ai docenti, funzionari e personale amministrativo.
Intanto in attesa dello spoil system nei vari ministeri, quanto alle aspettative di molti docenti, la senatrice Bianca Granato del Movimento 5 Stelle, fa notare come “sicuramente per ora la priorità è creare i presupposti per una regolare riapertura dell’anno scolastico, il rientro dei docenti dal nord al sud per poter essere efficace e duraturo dovrà seguire dei provvedimenti volti a ridurre il numero degli alunni per classe, tempo pieno al sud, compresenze. “Insomma – aggiunge – dobbiamo avere il tempo di attuare tutto quel programma che abbiamo previsto che, per il momento, vista l’imminente l’apertura dell’anno scolastico non credo possa essere risolta subito”.
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