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Il rinnovo del contratto scuola è stata una vera e propria presa in giro

Il rinnovo del contratto di lavoro degli insegnanti è stata una vera e propria presa in giro, uno spot pre-elettorale per abbindolare i cittadini e altrettanto ridicoli e irrisori sono stati gli aumenti netti in busta paga ricevuti dal personale della scuola con la rata di giugno.

In poche parole la gran fetta, che percepiva anche gli 80 euro di Renzi, con gli aumenti previsti dal contratto 2016/2018, se li è visti quasi dimezzare, in quanto sono stati inghiottiti dalle somme (al lordo!) previste dal contratto. Per molti insegnanti tra gli incrementi lordi percepiti e gli 80 euro dimezzati gli aumenti al netto avuti in busta paga si aggirano, in numerosi casi, sui 20 euro, se non addirittura a cifre inferiori a quelle percepite fino a maggio 2018.

È del tutto vergognoso corrispondere a chi forma e istruisce le nuove generazioni, che un domani saranno la futura classe dirigente di questo Paese, somme così irrisorie. Come si possono risolvere in siffatto modo i problemi della gente, soprattutto di padri e madri con figli a carico e spese varie da sopportare, se non diamo loro un incremento stipendiale dignitoso.

Sarebbe stato meglio non avallare il nuovo contratto di lavoro del mondo della scuola, se non addirittura sedersi ad un tavolo di trattative e fare un contrario serio, vero e dignitoso. Questi aumenti cosi risicati denigrano ancora di più la professione docente e la loro considerazione sociale. Altro che ridare dignità agli insegnanti: cosi si annientano ulteriormente….e basta.

Mario Bocola

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