Più volte è stato scritto che la legge n. 107 del 2015 è pessima. Ecco cosa è accaduto recentemente.
E’ noto che nella legislazione scolastica vi sono norme che risalgono addirittura ai primi del ‘900, che spesso la prassi diventa norma fondamentale, che la certezza del diritto e il principio di legalità sono deboli se non, a volte, insussistenti.
Ora, la legge n. 107 del 2015 prevedeva come termine, da intendersi non come perentorio visto che non vi erano sanzioni o decadenze ad esso correlato, per la realizzazione del PTOF il mese di ottobre.
Il Miur che sicuramente si trova in una fase storica difficile, perché chiamato a chiarire se non interpretare la legge 107, le cui circolari sono sempre in attesa su qualsiasi punto, con una semplice nota, la 2157, si inventa un termine nuovo per la realizzazione del PTOF, ovvero il 15 gennaio 2016.
Il motivo? Da un lato la scadenza del dimensionamento scolastico da parte delle regioni (31 dicembre 2015) e dall’altro la possibilità con tale tempestica di garantire praticamente in modo compiuto “lo svolgimento delle successive procedure per l’avvio dell’anno scolastico 2016/2017 a cominciare dalle iscrizioni degli alunni che, presumibilmente, dovrebbero concludersi entro la metà di febbraio 2016”.
Il legislatore, che non dovrebbe ignorare la legge, come ha potuto prevedere un termine, che non potrà essere rispettato, stante la scadenza di cui al dimensionamento scolastico? Che viene reputato fondamentale per la stesura del PTOF? Perchè non prevedere una deroga espressa per le istituzioni scolastiche coinvolte da tale casistica all’interno del provvedimento legislativo primario? E soprattutto, può il Miur con una nota imporre un termine perentorio, derogando, senza averne il potere, un termine generale come determinato dalla fonte primaria di diritto?
Se il termine del 15 gennaio non verrà rispettato,cosa possibile, cosa accadrà? Arriverà un nuovo rinvio, come accaduto per il RAV? Le scuole verranno commissariate? E’ sicuramente positivo il fatto che il PTOF sia stato rinviato, ma tale situazione ben evidenzia l’incapacità del legislatore, e le responsabilità che cadono nei confronti del Miur chiamato a sanare, con poteri anche che rischiano di essere eccessivi, quelle situazioni come determinate da chi, con fretta inspiegabile, ed anche ignoranza, ha voluto riscrivere l’intera materia scolastica.
Non oso pensare cosa mai potrà accadere quando arriveranno i primi decreti legislativi in materia di riordino della materia complessiva scolastica, quanti pezzi si perderanno per strada? Verrebbe da ridere, ma qui vi è solo da piangere.