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Il riordino del Ministero

Così il riordino del Ministero:

Lo scorso mese di marzo il Ministro della Pubblica Istruzione ha presentato, alla stampa ed alle organizzazioni sindacali, una bozza del decreto legislativo contenente l’ipotesi di riforma del Ministero della Pubblica Istruzione prevista dalla legge n. 59 del 1997.
In attuazione ai principi di riordino del sistema amministrativo nazionale con il Decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998 sono state conferite alle Regioni ed agli Enti locali diverse competenze in materia di istruzione e delineati i campi di intervento.
Con il nuovo decreto legislativo proposto vengono meglio specificate le competenze in ordine all’istruzione primaria e secondaria. Restano di competenza ministeriale:
a) ordinamenti scolastici, programmi scolastici, organizzazione scolastica e stato giuridico del personale,
b) sperimentazione di ogni innovazione funzionale alle esigenze formative. Promozione e sostegno alla ricerca ed allo sviluppo delle iniziative sul territorio nazionale,
c) definizione dei criteri e dei parametri per l’organizzazione della rete scolastica, per la formazione del personale della scuola, per il reclutamento e la mobilità del personale. Criteri e modalità per gli esami ed il rilascio dei titoli di studio, per la valutazione del sistema scolastico nazionale, ecc.,
d) esercizio di compiti e funzioni connessi con il riconoscimento di titoli di studio e delle certificazioni in ambito europeo,
e) supportare l’attività delle istituzioni scolastiche autonome in collaborazioni con le Regioni per la realizzazione dell’offerta formativa integrata,
f) curare i rapporti con l’Istituto nazionale di documentazione per l’innovazione e la ricerca educativa e con l’Agenzia nazionale per la valutazione del sistema nazionale dell’istruzione,
g) promuovere la conclusione di accordi generali con Regioni ed Enti locali ed altri organismi istituzionali per la realizzazione di percorsi integrati di istruzione formazione.
Per assolvere questi compiti il Ministero si strutturerà in due Dipartimenti, dove il primo si occuperà degli ordinamenti degli studi e del personale scolastico, di rapporti con le istituzioni pubbliche e private anche in ambito europeo ed internazionale, mentre il secondo si occuperà dell’attuazione e del coordinamento delle politiche scolastiche sul territorio.
I dipartimenti, per l’assolvimento di specifiche funzioni quali ad esempio il reclutamento, la formazione del personale dei dipartimenti e la contrattazione decentrata, potranno strutturarsi in singoli uffici di livello dirigenziale generale centrali.
A livello periferico saranno costituiti Uffici dirigenziali generale di ambito regionale che attuano le direttive ministeriali ed assolvono alle funzioni previste per gli uffici centrali. Assicurano, altresì, l’articolazione dei servizi amministrativi sul territorio regionale in sostituzione dei locali Provveditorati agli studi.
Il testo del decreto legislativo contiene l’indicazione degli uffici di diretta collaborazione con il Ministro che sono:
a) l’Ufficio di Gabinetto,
b) l’Ufficio legislativo,
c) l’Ufficio stampa,
d) la Segreteria del Ministro,
e) l’Ufficio del segretario particolare del Ministro.
Sono previsti anche cinque centri di responsabilità amministrativa alle dirette dipendenze del Ministro:
1) Servizio centrale per il bilancio,
2) Servizio centrale per l’informatizzazione,
3) Servizio centrale per la comunicazione all’interno del Sistema Nazionale di Istruzione,
4) Servizio centrale per le funzioni di controllo interno,
5) Ufficio statistico del Ministero.
Gli IRRSAE sono Enti strumentali dell’Amministrazione della Pubblica Istruzione, dotati di personalità giuridica e di autonomia finanziaria, per l’espletamento di funzioni di supporto alle istituzioni scolastiche nel quadro degli interventi programmati dalle Direzioni regionali.
Il riordino del Ministero dovrà essere attuato entro l’anno 2000. La ridefinizione degli organici del personale sarà effettuata in modo da assicurare l’invarianza della spesa. Ciò significa che non dovrebbero esserci  modifiche nell’entità del personale attualmente in servizio presso l’Amministrazione centrale e periferica. Ci si chiede come saranno strutturati i servizi periferici in ambito regionali, se conserveranno l’attuale distribuzione provinciale ovvero sarà prevista un’articolazione diversa. Forse, sarebbe il caso di dare assicurazioni al personale in tal senso, al fine di garantire la permanenza nell’attuale sede di servizio in previsione della notevole attività di trasformazione che tutto sistema scolastico sta attraversando.

Se vuoi visionare il testo dello schema di riforma dell’8 aprile 1999 nella sezione normativa clicca sul link (se non sei già registrato clicca sul pulsante in alto "normativa").

Giovanni Rapisarda

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