“Dobbiamo andare oltre l’abitudine a installare lampadine a basso consumo e a tenere basso il riscaldamento: abbiamo bisogno che la prossima generazione percepisca il suo impatto sull’ambiente in modo diverso”.
Con queste parole Alan Johnson, Ministro dell’Istruzione britannico, ha spiegato i motivi per cui la salvaguardia dell’ambiente, ed in particolare il “riscaldamento globale”, diventerà materia di studio nelle scuole media della Gran Bretagna: l’intento è quello di creare degli utenti energeticiconsapevoli.
Non si tratta solo di promesse o annunci per avere i favori della fetta sempre più grande di popolazione attenta al verde e all’inquinamento: i politici britannici fanno sul serio.
L’iniziativa è stata infatti tradotta in un disegno di legge, presentato in Parlamento lo scorso 5 febbraio, inglobato in una riforma più ampia dei programmi della scuola media presentata qualche giorno dopo.
“I ragazzi – ha spiegato il Ministro Johnson – hanno anche un doppio ruolo di consumatori e influenzatori dei consumi stessi.
Educarli sull’impatto che può avere per l’ambiente: acquistare un paio di scarpe da ginnastica superfluo, giusto per seguire la moda, è tanto importante quanto la pressione che possono esercitare sui loro genitori perchè non comprino una macchina altamente inquinante”.
A partire da settembre 2008, per la prima volta nella storia dell’istruzione al di sopra della Manica espressioni come “riscaldamento globale” e “cambiamento climatico” diverranno ufficialmente materia di studio per gli alunni tra gli 11 e 14 anni.
La sensibilizzazione non risparmierà nemmeno le scuole superiori e i licei, dove già durante l’anno in corso verrà inviata una copia del film ambientalista dell’ex candidato democratico alla Casa Bianca, Al Gore, dal titolo Una scomoda verità.
Con queste parole Alan Johnson, Ministro dell’Istruzione britannico, ha spiegato i motivi per cui la salvaguardia dell’ambiente, ed in particolare il “riscaldamento globale”, diventerà materia di studio nelle scuole media della Gran Bretagna: l’intento è quello di creare degli utenti energeticiconsapevoli.
Non si tratta solo di promesse o annunci per avere i favori della fetta sempre più grande di popolazione attenta al verde e all’inquinamento: i politici britannici fanno sul serio.
L’iniziativa è stata infatti tradotta in un disegno di legge, presentato in Parlamento lo scorso 5 febbraio, inglobato in una riforma più ampia dei programmi della scuola media presentata qualche giorno dopo.
“I ragazzi – ha spiegato il Ministro Johnson – hanno anche un doppio ruolo di consumatori e influenzatori dei consumi stessi.
Educarli sull’impatto che può avere per l’ambiente: acquistare un paio di scarpe da ginnastica superfluo, giusto per seguire la moda, è tanto importante quanto la pressione che possono esercitare sui loro genitori perchè non comprino una macchina altamente inquinante”.
A partire da settembre 2008, per la prima volta nella storia dell’istruzione al di sopra della Manica espressioni come “riscaldamento globale” e “cambiamento climatico” diverranno ufficialmente materia di studio per gli alunni tra gli 11 e 14 anni.
La sensibilizzazione non risparmierà nemmeno le scuole superiori e i licei, dove già durante l’anno in corso verrà inviata una copia del film ambientalista dell’ex candidato democratico alla Casa Bianca, Al Gore, dal titolo Una scomoda verità.
Il modo in cui la scuola aveva sino adesso affrontato la materia era stato pubblicamente criticato da varie istituzioni, non ultima la Royal Society of Chemistry. Il Dottor Richard Pike, amministratore delegato dell’organismo, aveva giusto dichiarato poche settimane prima che i libri di testo in uso a scuola menzionavano appena i temi dell’energia e dell’ambiente.
Ora il cambiamento di rotta: “Se riusciamo a far capire alle nuove generazioni – ha concluso il Ministro inglese mettendo così a tacere qualsiasi polemica ambientalista – che grazie al nostro comportamento possiamo ridurre, o aumentare, il riscaldamento del globo, opereremo un cambiamento culturale che potrebbe, letteralmente, salvare il mondo”.
Ora il cambiamento di rotta: “Se riusciamo a far capire alle nuove generazioni – ha concluso il Ministro inglese mettendo così a tacere qualsiasi polemica ambientalista – che grazie al nostro comportamento possiamo ridurre, o aumentare, il riscaldamento del globo, opereremo un cambiamento culturale che potrebbe, letteralmente, salvare il mondo”.