Il riscatto di Antonio Meucci approda anche sul web: dopo aver ricevuto con 130 anni di ritardo il riconoscimento per il suo contributo fondamentale nella creazione del telefono, il 13 aprile anche il noto motore di ricerca Google ha voluto ricordare l’inventore fiorentino includendo nella sua home page, la più consultata al mondo, i disegni del primo telefono della storia.
La decisione di ricordare Meucci non è casuale, ma cade nel bicentenario dell’inventore italiano del primo apparecchio di trasferimento elettrico della voce. Un omaggio che gli statunitensi devono in qualche modo Meucci, nato a Firenze il 13 aprile 1808 e morto a New York il 18 ottobre 1889, e a lungo ingiustamente defraudato della sua geniale opera.
Come noto, in difficoltà finanziarie Meucci non aveva abbastanza soldi per rinnovare il brevetto annuale del suo “teletrofono”, depositato nel 1871. Due anni prima della sua morte, la sua invenzione fu così assegnata definitivamente ad Alexander Graham Bell, che potè in questo modo ricevere gloria e soldi appropriandosi definitivamente del brevetto di quello che diventerà uno dei più importanti media della storia contemporanea: secondo la storica ed ingiusta sentenza del 1887 Meucci avrebbe infatti inventato “solo” il telefono meccanico e Bell quello elettrico, che era oggetto del brevetto.
L’11 giugno2002 il Congresso degli Stati Uniti riconoscerà però il contributo fondamentale di Meucci nell’invenzione del telefono: oggi anche internet ricorda con l’inventore di una delle tecnologie moderne più studiate, sia nella teoria che nella pratica (in particolare negli istituti tecnici e professionali) nei corsi d’istruzione di tutto il mondo.
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