Con l’emendamento all’articolo 13 della Buona Scuola, i parlamentari del Movimento Cinque Stelle in Commissione Cultura alla Camera chiedono di far confluire nel Fondo per il Miglioramento dell’Offerta formativa i risparmi di spesa conseguenti a scioperi dei dipendenti del Miur.
Un emendamento che nasce “dalle esigenze reali della scuola, da quegli stessi docenti che hanno contattato il Movimento Cinque Stelle – spiega il deputato M5S Luigi Gallo – e che in questi giorni rinunciano volentieri ai soldi del proprio stipendio pur di contrastare un governo che dà il colpo definitivo alla scuola pubblica. Vorrebbero che il loro sciopero servisse anche a risollevare le scuole dal degrado ed evitare che nelle nostre scuole le famiglie italiane vengano costrette a contributi forzati per pagare la carta igienica ai propri figli. Purtroppo, l’emendamento 13 bis rischia, come tutti gli altri, di essere ghigliottinato dal Pd: le 800 proposte del M5S sono ridotte a 48, 2 per articolo. Il Pd sta mettendo, di fatto, un bavaglio ai parlamentari di opposizione e annienta tutte le proposte alternative al disegno di legge”.
I parlamentari pentastellati hanno annunciato che prenderanno parte allo sciopero generale della scuola del 5 maggio a Roma, “perché ci saranno tutti i cittadini che difendono la scuola pubblica, ci saranno genitori, studenti e lavoratori, che vogliono fermare un impianto che non piace a nessuno”, conclude Luigi Gallo.
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