Porzioni meno abbondanti, acqua in brocca invece della minerale in bottiglia, sostituzione di una serie di prodotti biologici, Igp o Dop con altri non marchiati, ma con garanzia della qualità, riduzione delle dosi di 10 grammi a testa: dal prossimo anno le mense scolastiche novaresi, che ogni giorno mettono a tavola in media 5263 alunni dagli asili nido alle medie, saranno più oculate nelle spese e comunque un po’ più rigide.
La Stampa dice che il provvedimento di revisione dei costi parte dalla necessità di risparmiare sulla spesa del comune e infatti l’operazione produrrà un’economia di 21 centesimi a pasto che per l’intero anno scolastico significano 180 mila euro in meno per il Comune.
Un risparmio prezioso, considerato anche che il servizio sconta una forte evasione: secondo i dati diffusi ad aprile ben 2835 alunni, ovvero più di metà di quelli che ne usufruiscono, risultavano in arretrato con i pagamenti, con morosità che in 1147 casi superava i 100 euro. È stato avviato un piano di recupero, ma la situazione resta fortemente deficitaria.
Quanto ai prodotti con il marchio, dovevano essere Dop, tra l’altro, il prosciutto crudo (Parma o San Daniele), il Parmigiano reggiano, l’asiago, la fontina, il taleggio, il gorgonzola, il pecorino, mentre era richiesto l’Igp ad esempio per la mortadella e lo speck. Ma «il mercato – si osserva – offre prodotti di ottima qualità in alternativa».
Infine c’è l’acqua. Finora veniva messa in tavola una bottiglia da un litro e mezzo ogni sei alunni, col prossimo anno si passerà all’acquedotto pubblico
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