Oltre 300 figuranti provenienti da tutt’Italia e più di 5.000 visitatori sono stati i protagonisti della rievocazione dei fasti dell’antica città di Ocriculum, in provincia di Terni, che ai tempi dell’imperatore Marco Aurelio, nell’anno 168 d.C., rappresentava uno dei maggiori porti sul Tevere, attivo fino alla metà del 1.800.
Nell’ultimo fine settimana di maggio, all’interno di una delle più estese aree archeologiche dell’Italia centrale, ben 36 ettari, si sono avvicendate persone vestite con costumi romani del secondo secolo, ricreando spazi perduti e facendo rivivere edifici monumentali dell’antica città.
I visitatori dell’evento, giunto alla nona edizione, hanno avuto modo di visitare vari banchi didattici, realizzati tenendo presente la sfera emotivo-sensoriale: i visitatori sono stati protagonisti attivi di un particolare esempio di rievocazione, che è anche archeologia sperimentale proposta al grande pubblico e, in particolare, a specifiche categorie turistiche più sensibili, come il turismo scolastico-giovanile, le famiglie, le fasce deboli.
“Gli eventi di rievocazione che diventano una sorta di edutainment, concorrono alla promozione e alla valorizzazione del territorio attraverso un’esperienza diretta, che permette al fruitore non solo di immaginare, ma anche di vivere e toccare con mano il modo in cui vivevano i Romani”, si legge in una nota degli organizzatori.
Durante i tre giorni, i visitatori hanno potuto assistere alla ricostruzione della Porta Romana in cui scambiare la valuta moderna con gli antichi aurei, sesterzii e asses da scambiare con i vari beni e servizi offerti all’interno della manifestazione.
Chi ha partecipato all’evento ha potuto assistere anche alla rivisitazione dell’ampio e affollato castrum militare della XVI Legio Flavia, la stessa in cui doveva servire Vittore e che all’epoca era di stanza in Siria; del mercato ricco di artigiani, farmacisti, fornai; delle tabernae, delle popinae e delle cauponae in cui gustare antichi sapori; della caserma dei vigiles urbani, curatori dell’ordine pubblico e pronti ad ogni emergenza.
I veri eventi sono stati intervallati dall’esecuzione di musiche, danze ed esercizi ginnici in un edificio termale unico nel panorama architettonico antico.
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