L’inizio di un nuovo anno scolastico porta con sé una serie di sfide e opportunità sia per gli insegnanti che per i genitori. In un contesto sempre più complesso, dove le aspettative sociali e accademiche crescono in modo esponenziale, è diventato evidente che non sono tanto i giovani ad essere cambiati, quanto piuttosto il modo in cui vengono cresciuti ed educati dai loro genitori.
Come ha sottolineato Julio Velasco, celebre coach e neocampione olimpico, molti dei problemi che i giovani affrontano oggi derivano da una protezione eccessiva da parte dei genitori, che li priva delle esperienze formative essenziali per sviluppare una personalità forte e resiliente.
Velasco, durante una riunione tecnica con allenatori, ha messo in luce una verità spesso trascurata: “I giovani di oggi non sono diversi da quelli di prima, ma sono i genitori diversi dalle precedenti generazioni”.
Questa affermazione mette il focus su un problema educativo che riguarda tutti noi. Quando i genitori scelgono di proteggere i propri figli dalle responsabilità o dalle conseguenze dei loro errori, rischiano di crescere individui insicuri, incapaci di gestire le frustrazioni e le difficoltà che inevitabilmente incontreranno nel corso della vita.
Anche importanti pedagogisti come Daniele Novara hanno sottolineato come un approccio genitoriale iperprotettivo possa avere conseguenze negative sullo sviluppo emotivo e sociale dei bambini. Novara insiste sull’importanza di educare i genitori affinché comprendano il valore dell’errore come strumento di apprendimento e della frustrazione come parte integrante della crescita. Solo così è possibile formare individui autonomi, capaci di affrontare le sfide della vita con determinazione e spirito critico.
Considerando l’impatto che l’educazione parentale ha sullo sviluppo dei giovani, diventa evidente l’urgenza di introdurre una formazione specifica obbligatoria per i genitori. Una formazione che non si limiti a fornire strumenti per una migliore gestione delle dinamiche familiari, ma che insegni concretamente come supportare i propri figli nel diventare individui responsabili e resilienti. Tale formazione dovrebbe essere basata su principi pedagogici moderni, come quelli suggeriti da Maria Montessori, che ha sempre sostenuto l’importanza di dare ai bambini la libertà di sperimentare e di crescere attraverso le proprie esperienze, pur mantenendo un ambiente educativo solido e sicuro.
Il nostro è solido e sicuro?
Per rendere questa formazione obbligatoria e realmente efficace, sarebbe necessario implementare un sistema coordinato tra scuole, enti locali e ministeri dell’istruzione e della famiglia. Le scuole potrebbero fungere da piattaforme principali per l’erogazione di questi corsi, integrandoli nel percorso educativo dei genitori fin dai primi anni di vita dei figli.
Inoltre, la partecipazione a tali corsi potrebbe essere incentivata attraverso benefici fiscali o la condizionalità di alcune agevolazioni, garantendo così una maggiore adesione.
L’introduzione di una formazione specifica per i genitori rappresenterebbe un passo avanti fondamentale nel miglioramento del sistema educativo. Le scuole dovrebbero essere il centro di questa trasformazione, offrendo non solo istruzione ai giovani, ma anche formazione ai genitori, al fine di creare un ambiente educativo più coeso e consapevole.
Solo attraverso un impegno congiunto tra scuola e famiglia sarà possibile preparare i nostri giovani non solo per affrontare le sfide accademiche, ma per emergere come adulti sicuri di sé, resilienti e pronti ad affrontare le complessità del mondo moderno.
L’idea di una formazione obbligatoria per i genitori potrebbe sembrare rivoluzionaria, ma è una rivoluzione necessaria. Come diceva John Dewey, uno dei padri fondatori della pedagogia moderna, “L’educazione non è la preparazione alla vita; l’educazione è la vita stessa”.
E affinché i nostri giovani possano vivere pienamente questa vita, è essenziale che tutti noi, come docenti e come genitori, siamo preparati a guidarli nel modo più efficace possibile.
Antonio Fundarò
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