Nel giorno di consacrazione di Umberto Eco, la cui figura arriva alla maturità, sono stati pochi i liceali dove l’intellettuale si diplomò a scegliere la traccia sul suo saggio.
Si tratta del liceo classico Plana di Alessandria, frequentato da Eco e dove nel 1950. Timore del confronto – hanno detto alcuni al termine della prova – troppo difficile, complesso, meglio buttarsi sul rapporto padre-figlio o sul voto alle donne, hanno spiegato altri.
Umberto Eco, che ha sempre mantenuto forte il legame con la sua terra e che per il Plana qualche anno fa aveva persino prestato la sua immagine per un video promozionale, ai tempi della sua maturità aveva scelto come tema d’italiano il pensiero politico italiano nella prima metà del secolo XIX ricavandone come votazione ‘Discreto’.
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“La traccia era fattibile – assicura all’Ansa Salvatore Ossino, presidente III Commissione – ma evidentemente non abbastanza per i più”. “Durante l’anno ho tenuto una lezione sul ruolo della letteratura nel 2050 – commenta la professoressa Paola Massucco – spaziando da Carlo Ossola a Gae Aulenti, Cristina Comencini e altri, con inevitabile riferimento a Eco. Speriamo sia servita”.
Autore di un saggio nel 1977 su “Come si fa una tesi di laurea”, Eco forse tra i maturanti classici di stamattina avrebbe avuto più successo se avesse fornito qualche suggerimento e consigli pratici per la stesura del tema d’italiano. “Era doveroso rendergli omaggio – ha detto uno studente che lo ha preferito alle altre proposte – Spero di esserci riuscito bene e di non aver fatto una figuraccia”. “Essere nella sua scuola – rimarca una ragazza, anche lei estimatrice di Eco – è stato uno stimolo in più. Era collegabile con altri temi e autori, da Manzoni a Svevo e Moravia, aperta anche ad analisi personali, per esempio, sui mass media”.
La maggior parte, però, non la pensano come lei. E anche per Umberto Eco scattò il motto latino “Nemo propheta in patria“.
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