Nella giornata del 25 maggio si discuteva al Senato la riforma degli ITS; sembrava una seduta come tante ma ad un certo punto il clima si è surriscaldato perché la presidente Casellati ha invitato la senatrice Bianca Granato (già M5S e ora Costituzione Ambiente Lavoro) a indossare la mascherina.
La senatrice non si è scomposta più di tanto e ha fatto osservare che negli ultimi giorni avuto modo di vedere in Commissione persino i ministri che non indossava nulla.
Casellati ha ribadito che in aula le regole le fissa per l’appunto il presidente (e cioè lei stessa).
La combattiva senatrice di CAL non ha potuto fare altro che abbandonare spontaneamente l’aula, ma subito dopo ha fatto dichiarazioni di fuoco: “La presidente Casellati e il collegio dei senatori Questori hanno ridotto il Senato ad un’aula sorda, grigia e imbavagliata, in cui l’opposizione viene silenziata con ogni mezzo, impedendo l’espressione di ogni forma di dissenso, mentre ai membri del Governo non eletti, che sarebbero semplici ospiti, si stendono tappeti rossi, consentendo loro qualsiasi deroga alle regole da essi stessi imposte a mezza Italia”.
Granato ha realizzato anche un piccolo video con le immagini di Ministri che parlano in aula senza protezione (Cingolani e Brunetta fra gli altri) e persino di Mario Draghi attorniato però da un gruppo di bambini tutti rigorosamente “coperti”; e aggiunge: “Ho deciso di non indossare la mascherina dopo aver visto che, ieri, il ministro Cingolani ha reso la sua informativa senza indossarla, così come ha fatto anche il ministro Brunetta in commissione. Ma, le indicazioni dei senatori Questori sull’utilizzo della mascherina valgono per tutti sia per i lavori d’aula che per le commissioni, ma nella sede istituzionale deputata al dibattito parlamentare solo ai rappresentanti del popolo si impone significativamente il bavaglio”.
La vicenda pone un interrogativo: ma, per il futuro, la senatrice Granato vorrà ancora frequentare un’aula “sorda e grigia” o preferirà impegnarsi diversamente?
La risposta ce la dà lei stessa: “Per il momento non escludo nulla; potrei anche ricandidarmi ma a condizione di contribuire alla costruzione di una alleanza anti-sistema lontana sia dalle forze politiche che stanno governando sia da chi sta facendo una finta opposizione. Nel Paese c’è molto dissenso, e quindi credo che ci sia spazio per costruire una alternativa”.