Ci risiamo. Il sindaco di Adro, Oscar Lancini, balzato agli onori delle cronache prima per aver escluso le famiglie degli alunni non in regola coi pagamenti delle rette delle mense e per aver “impiastrato” la scuola del paese con il simbolo leghista, il “Sole delle Alpi”, creando non poco imbarazzo all’ex ministro Gelmini, stavolta se l’è presa con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: Lancini ha protestato formalmente contro la decisione del Capo dello Stato di nominare Cavaliere il suo omonimo, Silvano Lancini, l’imprenditore, che nel 2010 azzerò i debiti di alcune famiglie indigenti, a cui il sindaco aveva negato l’accesso alla mensa scolastica dei figli perché in ritardo coi pagamenti delle rette mensili.
“Le onorificenze – ha scritto il sindaco della cittadina bresciana – quando consegnate a cani e porci fanno divenire ingiustamente porci o cani chi le ha meritate“. Dopo aver premesso di non conoscere il merito dell’onorificenza, il Lancini sindaco ha sottolineato di ritenerla “ingiusta e offensiva per la mia gente“, in quanto il benefattore avrebbe compiuto quel gesto solo per farsi “pubblicità”.
L’imprenditore aveva anche sottolineato di aver compiuto quel gesto ricordando che “i campi di concentramento nazisti non sono nati dal nulla, prima ci sono stati piccoli passi verso il baratro“. Questo avrebbe fatto arrabbiare il sindaco che, sempre a Napolitano si rivolge con un “ma come si permette? L’onorificenza avvalora le offese del sig. Lancini Silvano – ha scritto ancora il sindaco – e quindi conferirla è stato un gesto sconsiderato“. Poi l’affondo finale contro Napolitano: “gli adrensi si devono vergognare di avere un Presidente della Repubblica” così. Prima di chiudere con un invito risolutore: “venga ad Adro e chieda scusa alla mia gente. E’ un suo dovere morale“.
L’attacco del sindaco leghista a Napolitano ha determinato diverse reazioni. Tutte di sdegno ed in difesa del Capo dello Stato.
Secondo Domenico Pantaleo è “quel sindaco” che “dovrebbe vergognarsi, come persona e come rappresentante istituzionale, per avere smarrito prima la solidarietà verso i più deboli e poi per avere offeso una personalità come il presidente Giorgio Napolitano che ha garantito, in una fase difficile per il Paese, quei valori di unità e coesione sociale fondamentali per tenere insieme gli italiani”. Per la senatrice Mariangela Bastico, ex sottosegretario all’Istruzione, nell’ultimo governo Prodi, il sindaco “non è degno di rappresentare la comunità di Adro: si dovrebbe dimettere o i cittadini dovrebbero costringerlo a questa decisione”. Il caso potrebbe avere anche di risvolti legali. La lettera di Lancini sarebbe in queste ore all’esame della Procura di Brescia, dove è stata portata dai carabinieri del posto. All’autorità giudiziaria spetterà capire se ci sono i presupposti per interpretare nelle dure accuse contro Napolitano il reato di vilipendio al Capo dello Stato.