Avevo visto anni fa sul web un interessante reportage della giornalista Benedetta Cosmi sulla scuola finlandese, pubblicato sul sito del Corriere, e sono andato a rivederlo ieri dopo aver aver letto la lettera fortemente critica al sistema scolastico italiano inviata da una signora finnica che, insoddisfatta della qualità della scuola italiana per i figli, ha lasciato per sempre, con la famiglia, Siracusa e il nostro Paese. La lettera è diventata oggetto, a mio avviso, di un’eccessiva attenzione mediatica: fa notizia, anche perché, da sempre tanti italiani godono quando si parla male della scuola (e non solo) e soprattutto se a farlo sono gli stranieri.
Personalmente, mi sento peraltro di condividere solo in parte quanto scritto nella famosa lettera, facendo inoltre di un’erba un fascio, tuttavia non ho dubbi, da docente, che il sistema scolastico finlandese possa essere un modello virtuoso da seguire anche da noi e non solo dal punto di vista didattico, ma anche e forse soprattutto per la sua maggiore attenzione al benessere degli studenti.
Per comprenderlo, basta leggere il bellissimo post della Cosmi da cui traspaiono l’entusiasmo e lo stupore di studenti e docenti di un liceo artistico in visita a una scuola finlandese che, come diceva un’insegnante presente quel giorno “rende completamente responsabili gli adolescenti del loro percorso scolastico”.
Ecco il link di quel reportage.
https://foreignaffairs.corriere.it/2014/05/22/a-scuola-in-finlandia-guardi-il-banco-e-capisci-tutto/
Maurizio Braggion
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