Ask me anything!, in italiano “Chiedimi tutto!”, è il metodo innovativo attraverso il quale la ministra Lucia Azzolina ha gestito oggi lo Spazio Governo on line nell’ambito del Villaggio Rousseau del M5S nell’edizione digitale 2020, l’iniziativa annuale che vede riunita la comunità pentastellata. Si è trattato di un incontro informale che ha visto diversi esponenti di Governo, tra cui la titolare del ministero dell’Istruzione, mettersi in gioco, rendendosi disponibili a rispondere in diretta alle domande più quotate poste dai cittadini attraverso una chat.
Ask me anything! è una modalità mutuata da una piattaforma digitale americana i cui utenti si presentano alla comunità, dichiarando la loro professione e le loro competenze, e si mettono a disposizione degli altri per rispondere a qualsiasi domanda inerente il proprio settore di attività.
Una tecnica a cui fece ricorso anche l’ex presidente americano Barack Obama durante il suo mandato.
La prova non ha creato difficoltà al ministro Azzolina, che ha partecipato con simpatia e disponibilità all’iniziativa, condividendone lo spirito quale strumento di democrazia partecipata.
Il ministro ha accettato la sfida “anche come un momento di opportunità per potersi confrontare con i cittadini e ricevere istanze importanti”– ha sottolineato la moderatrice
dell’incontro Enrica Sabatini, responsabile ricerca e sviluppo dell’Associazione Rousseau e facilitatrice coordinamento e affari interni del Team del Futuro.
“Il sogno civico, la mia ‘idea ribelle’, è una scuola aperta– ha affermato il ministro, rispondendo alla domanda di rito posta ad ogni esponente di Governo intervenuto nello Spazio dedicato del Villaggio Rousseau”
“E deve essere una scuola assolutamente accogliente – ha continuato – che si pone come presidio di socialità. Che accoglie non solo gli studenti ma l’intera comunità di un territorio (…). Una scuola aperta prevede che di pomeriggio si facciano attività concordate con le famiglie, con il personale scolastico, con il terzo settore, con tutti coloro i quali credono che la scuola sia il luogo di democrazia per eccellenza del paese, dove si formano i cittadini e le cittadine. Scuole nuove, colorate, con ambienti di apprendimento nuovi”.
Poi la titolare del Dicastero è passata alla fase del Chiedimi tutto!, rispondendo alle domande poste dal pubblico più quotate attraverso il numero dei like attribuiti loro dagli stessi partecipanti, docenti e genitori in primis. Numerosi i temi trattati, il primo dei quali la qualità delle scuole nelle diverse realtà regionali, differenze riconosciute dal ministro ma non ritenute riconducibili necessariamente al territorio; in ogni caso superabili con la creazione di gemellaggi tra scuole innovative e scuole che presentano difficoltà. Una seconda domanda ha riguardato la misurazione della temperatura a casa e non più in ingresso a scuola, nella gestione dell’emergenza Covid dal prossimo settembre, motivata come modalità atta a tutelare gli alunni stessi evitando di far giungere a scuola quelli
potenzialmente contagiosi.
Non potevano poi mancare domande sui contestati banchi nuovi, quelli su ruote, ritenuti troppo costosi, ma per il ministro pensati per alunni di fascia di età elevata per agevolarli nel lavoro di gruppo e già utilizzati in tantissime scuole innovative del paese.
Non saranno però gli unici, ha chiarito, poiché affiancheranno quelli tradizionali, più adatti, ad esempio, ad alunni della scuola primaria; banchi oggetto di una gara europea, di cui si sta occupando il Commissario Arcuri, che consentirà di acquistarli ad un prezzo contenuto
ma che, comunque, rientrano in un investimento importante, quello sugli arredi, e sul quale si sta riflettendo con grande attenzione, per costruire una scuola rinnovata.
Il ministro Azzolina ha anche ribadito l’importanza della totalità degli investimenti che finalmente si stanno riconoscendo alla scuola, sugli arredi come sul personale; 6 miliardi di euro da gennaio ad oggi, 2,9 miliardi di euro per la riapertura di settembre. Poi ha risposto a domande sulle assunzioni, sui prossimi concorsi, sul potenziamento dell’organico per la riapertura in sicurezza, sulla necessità di lavorare in sinergia con Comuni e Province ecc.
Uno Spazio di circa trenta minuti, quello messo a disposizione dei cittadini per incontrare il loro ministro dell’Istruzione. Certamente non sufficienti ad approfondire nessuno degli argomenti proposti, né a consentire di rispondere a quel “tutto” rappresentato dalle numerose domande poste dai partecipanti, ma che hanno comunque centrato l’obiettivo degli organizzatori: quello di avvicinare gli esponenti del Governo al Paese, offrendo al cittadino l’opportunità veramente innovativa di vedersi riconosciuto il diritto di interloquire con chi è stato incaricato di amministrare lo Stato, di porgli domande e soprattutto di ottenere attenzione e risposte.
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