Lavorare solo tre giorni a settimana e andare in pensione più tardi, dopo i 70 anni. L’idea, che non dispiacerà a tanti, è del magnate dei media messicano Carlos Slim, che è anche il secondo uomo più ricco al mondo: secondo Slim è necessaria una radicale revisione della vita lavorativa, lasciando le persone più anni al lavoro, ma dandogli anche con più tempo a disposizione, in modo da migliorare sia la qualità della vita sia la produttività professionale.
Per il magnate, filantropo convinto e con una fortuna stimata di 80 miliardi di dollari, “si deve lavorare per più anni, fino a 70-75 anni, ma tre giorni alla settimana, anche 11 ore”. In questo modo, ”con tre giorni di lavoro a settimana, ci sarebbe più tempo per il relax e per una migliore qualità della vita”.
L‘idea del riccone messicano punta a una forza lavorativa più produttiva e – a suo avviso – sarebbe in grado di affrontare meglio i problemi legati alla longevità e al suo peso sulle finanze pubbliche.
In attesa che provveda il governo, Slim sta iniziando ad attuare la propria soluzione nelle sue aziende: a Telmex offre la possibilità ai lavoratori che sono entrati giovani nella società di andare in pensione prima del compimento di 50 anni di età, ma allo stesso tempo viene offerta loro la possibilità di continuare a lavorare, ricevendo lo stipendio pieno, solo quattro giorni alla settimana.
Slim ha coltivato interessi al di fuori del mondo degli affari: appassionato delle sculture di Rodin ha una vasta collezione d’arte. Di recente ha stupito il mondo annunciando a sorpresa l’intenzione di voler dividere il suo impero, America Movil, vendendo un quinto degli asset per evitare sanzioni. Le sue aziende controllano l’80% del mercato della telefonia fissa e il 70% di quella mobile in Messico. Slim punta a scendere sotto il 50%. La vendita degli asset gli farà incassare milioni e, secondo gli analisti, potrebbe offrirgli la possibilità di effettuare shopping all’estero, con il quarto operatore telefonico americano T-Mobile possibile obiettivo nonostante le trattative avanzate con Sprint.
Il magnate ritiene, infine, che anche l’istruzione andrebbe ripensata: ”non dovrebbe essere noiosa ma divertente e dovrebbe insegnare a ragionare e non a memorizzare”. Un punto, quest’ultimo, che appare molto più condivisibile e fattibile degli altri.
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