Home Attualità Il sottosegretario all’Istruzione e la lotta all’omofobia

Il sottosegretario all’Istruzione e la lotta all’omofobia

CONDIVIDI

Breaking News

April 22, 2025

  • Papa Francesco è morto a 88 anni: le sue parole sull’importanza di un’educazione che vada oltre la trasmissione di saperi 
  • Papa Francesco, funerale e lutto: cosa accade alle scuole? La lettera agli alunni arrivata pochi giorni prima della morte 
  • Stop ai cellulari alle medie: da settembre saranno riposti negli armadietti, studenti più concentrati. Accade in Francia 
  • Vecchioni: “Non ho mai bocciato nessuno. Un personaggio storico con cui andare a cena? Con Leopardi sarebbe noiosissimo” 

«Gentile direttore –scrive il sottosegretario– ho letto gli articoli delle vostre giornaliste Fiorino e Poggi sulle letture di fiabe improntate all’ideologia gender fatte in un asilo nido di Roma. Lo dico senza mezzi termini, non è possibile che in certe scuole venga continuamente bypassato il ruolo educativo dei genitori. E non è possibile che i Comuni, cui spetta la gestione degli asili, utilizzino le scuole per le loro battaglie ideologiche. La lotta a ogni forma di discriminazione è giusta e da promuovere, ma non deve essere usata per proporre una visione ideologica della realtà. Ogni tipo di materiale e di progetto educativo su temi sensibili che entra nelle scuole, deve essere assolutamente deciso dai docenti insieme alle famiglie. La nostra Costituzione è chiara e stabilisce che i primi responsabili dell’educazione dei figli sono i genitori, basterebbe leggerla e non interpretarla. È inaccettabile che le scuole non li coinvolgano su argomenti così delicati. Ricordo a tutti il comma 1 dell’articolo 30: “È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli”. Il patto educativo è sempre un patto a due tra scuola, insegnanti e famiglia, genitori».