Home Estero Il summit interreligioso di Amman: la formazione prima di tutto

Il summit interreligioso di Amman: la formazione prima di tutto

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La vera sfida è nella formazione. Che rimane la vera leva per puntare allo sviluppo dei popoli e alla pace: il messaggio arriva dalla dichiarazione finale dell’incontro, tenuto il 14 maggio ad Amman, tra il Pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso, presieduto dal cardinale Jean-Louis Tauran, e l’Istituto reale per gli studi interconfessionali, fondato e diretto dal principe giordano El Hassan bin Talal.

Dopo avere formulato un appello per le ragazze nigeriane rapite, nella dichiarazione finale le due parti sottolineano che “le istituzioni fondamentali per l’educazione dei bambini e dei giovani sono la famiglia e la scuola”.

Si soffermano poi sulla centralità “di una corretta educazione religiosa” e sulla “considerazione necessaria della dignità della persona umana” da collegare alle “istituzioni educative”.

I partecipanti all’incontro hanno voluto sottolineare “la convinzione che la religione non è la causa dei conflitti, ma piuttosto lo è la disumanità e l’ignoranza”. Per questo “l’istruzione è essenziale”.

In fondo al documento viene proposto un vero e proprio decalogo per ogni individuo coinvolto nella formazione, quindi principalmente a tutti coloro che svolgono attività di insegnamento o che comunque rivestono la figura di educatore:

“1) non rinunciate mai alla curiosità intellettuale;

2) abbiate coraggio intellettuale, piuttosto che codardia;

3) siate umili e non intellettualmente arroganti;

4) praticate l’empatia intellettuale anziché la chiusura mentale;

5) rispettate l’integrità intellettuale;

6) mantenete l’autonomia intellettuale;

7) perseverate di fronte alla superficialità che vi circonda;

8) credete nella ragione;

9) siate leali e non intellettualmente sleali;

10) considerate il pluralismo come ricchezza, non una minaccia”.