Ho letto quanto accaduto a quel bimbo autistico ed è molto triste.
Ho lavorato 30 anni nella scuola come DSGA. Prima ho lavorato 5 anni al Patronato Scolastico di Vicenza dove il Comune aveva dato l’incarico di provvedere alle mense delle scuole materne e delle scuole speciali. Le scuole speciali, se ben ricordo, sono state abolite con la legge 577/77, per fortuna, era uno strazio vedere tanti bambini in difficoltà soli tra di loro.
Poi con l’inserimento nelle scuole normali, probabilmente, non sono stati tutelati a sufficienza, così come gli altri alunni.
Non è una giustificazione. Ma gli esperti dell’educazione forse dovrebbero vedere la situazione delle varie scuole (classi affollate, mancanza di mezzi per la didattica, pochi insegnanti di sostegno, genitori invadenti, mancanza di autorità, ecc.) e poi decidere cosa fare prima di tagliare risorse e personale.
Il bambino diversamente abile ha bisogno di essere inserito nella classe con apposito sostegno ma anche gli altri devono essere tutelati. Forse gli insegnanti sono troppo oberati e non riescono ad insegnare oltre alle materie e dedicare del tempo a ragazzi meno fortunati.
I genitori che impegnano i figli in varie attività sportive o altro, lo fanno perchè lavorano e devono lasciare i figli i custodia. Se ci fossero dei doposcuola?
Scusate lo sfogo, si parla tanto di integrazione…
Marilena Dalla Pria
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