Il Tar “sospende l’esecuzione dei provvedimenti impugnati”, mentre i dirigenti delle scuole “incriminate” sono chiamati a rettificare le decisioni prese in base all’accordo, attivando “gli strumenti previsti dall’ordinamento, necessari per assicurare agli alunni il numero di ore di sostegno adeguato alle loro specifiche e individuali esigenze” Una trentina di famiglie ha avuto, dice il quotidiano di Udine, ragione contro Ministero, Ufficio scolastico regionale e provinciale nel difendere i diritti dei loro figli, non accettando la modifica unilaterale della legge 104. L’accordo siglato da Usp e Ass ha introdotto due sottocategorie nella disabilità grave: quella straordinaria e quella eccezionale, assegnando rispettivamente, alla prima un rapporto di un docente ogni due alunni, e alla seconda un rapporto di un docente per alunno. “Un modo per aggirare la norma che invece prevede per tutti i casi g ravi, un rapporto di uno a uno”. Questo significa pure che i 1.307 gli alunni disabili della provincia di Udine, fra cui i 722 certificati come gravi, dovranno disporre di un rapporto di uno a uno fra insegnante e allievo.
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