Con la sentenza n. 5362/16, il Tar del Lazio ha accolto le richieste dei candidati estromessi dal regolamento firmato dall’allora Ministro Francesco Profumo relativo alla partecipazione al concorso. Per i giudici, infatti, è stato un errore aver lasciato fuori tutti coloro che hanno conseguito il titolo dopo il 2002.
Questo significa, fa sapere Anief, che l’attenzione si sposta sull’attuale concorso per smontare il regolamento del quale ci potrà bene essere un ulteriore pronunciamento della giustizia amministrativa.
Si attende infatti il parere della Camera di Consiglio del 19 maggio, che dirà se anche stavolta chi ha intrapreso un percorso universitario per fare l’insegnante potrà o meno partecipare alla selezione nazionale. In caso di parere positivo, il Miur dovrebbe predisporre l’immediata calendarizzazione delle prove suppletive.
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Il pregiudizio, scrive Anief, è così grave e irreparabile che, se non accolto nelle misure cautelari richieste in merito all’ammissione con riserva, potrebbe travolgere tutta la procedura visto che, comunque, già la Legge 107/2015 è stata rimessa dallo stesso Collegio al vaglio della Corte costituzionale per l’esclusione dei docenti di ruolo.
È bene ricordare che a beneficiare di un eventuale via libera dei giudici, sarebbero coloro che, in possesso dei titoli di studio adeguati, abbiano presentato domanda di accesso al concorso con modalità cartacea e, in parallelo, abbiano fatto ricorso entro i tempi previsti dalla legge. Sempre in attesa che, nei prossimi mesi, il giudice amministrativo entri nel merito della questione giudiziaria per sancire definitivamente chi aveva ragione.