Categorie: Attualità

Il Tar lombardo conferma il buono-scuola e valorizza la libertà di scelta dei genitori

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia dà ragione alle scelte del governo lombardo su quattro dei cinque punti contestati, censurando un solo aspetto della delibera sulla dote scuola 2012-13, quello riguardante “l’integrazione al reddito” (punto già modificato per l’anno successivo).

“Insomma sul buono-scuola, Regione batte “ricorrenti” 4-1 – afferma il Presidente dell’AGeSC Lombardia, Gianpiera Castiglioni –. Eppure chi ha letto in questi giorni solo le notizie dell’Ansa, del Corriere della Sera e della Repubblica è convinto che la Regione Lombardia è stata “bocciata”. Come è possibile ribaltare la realtà e offrire informazioni sbagliate in modo così eclatante? Bastava leggersi tutta la sentenza. E’ qui evidente che i pregiudizi ideologici di qualche operatore della comunicazione hanno deformato la lettura dei fatti”.

“L’AGeSC è invece particolarmente soddisfatta per la sentenza del TAR perché conferma l’importanza di tutelare la libertà di scelta dei genitori e valorizza il buono- scuola che, secondo il tribunale, “integra una misura coerente con il quadro costituzionale e legislativo di riferimento, essendo diretto a consentire l’effettiva parità di trattamento tra tutti gli studenti, compresi i meno abbienti. Diversamente opinando il pluralismo formativo sarebbe una vuota formula, perché la libertà di scelta e la pari opportunità di accesso ai percorsi formativi riconosciuti dal sistema nazionale dell’istruzione sarebbero di fatto precluse agli studenti meno abbienti”.

“Inoltre la sentenza distingue tra la finalità del buono-scuola che “è diretto a rimuovere gli ostacoli di ordine economico che limitano la possibilità di accedere a percorsi formativi presso scuole paritarie” e quella di altri strumenti di sostegno destinati a “ad assicurare agli studenti la possibilità di acquistare gli strumenti necessari per l’apprendimento scolastico”. Infine – conclude il Presidente – è positivo il fatto che per determinare il buono-scuola la sentenza giustifichi l’impiego di parametri diversi dall’ISEE nazionale, integrati con strumenti come il “fattore famiglia” proposti lo scorso anno dalla nostra Associazione. Bisognerà tener conto di queste indicazioni”

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