Con il D.M. n. 40 del 16/4/2003 venivano assegnati 18 punti agli abilitati del concorso ordinario e speciale per compensare i 30 punti previsti per gli abilitati tramite il biennio di specializzazione Ssis.
Il provvedimento nel suo complesso favoriva i precari storici in quanto questi ultimi potevano aggiungere a tale punteggio gli eventuale 12 punti per ogni anno di servizio presso scuole statali o paritarie, cosa incompatibile per i sissini che invece potevano solo optare: o il bonus di 30 punti o il punteggio per eventuale servizio prestato. Con l’emanazione del decreto ministeriale n. 40 tutti i Csa sono stati chiamati a rifare le graduatorie permanenti alla luce delle scelte ministeriali. Ora il Tar azzera tutto e ordina un nuovo rifacimento delle graduatorie permanenti. "Punto e a capo …" , verrebbe da dire, usando lo slogan con cui la Moratti ha aperto gli Stati Generali del 2001 e che fin da allora ha dato un’idea della radicalità, ma anche dell’improvvisazione che ha ispirato alcune scelte del suo Ministero.
La sospensiva del giudice è stata emessa il 14 luglio con ordinanza n. 3476/2003.
Il Ministro ha un paio di settimane di tempo per ricorrere davanti al Consiglio di Stato, ma si tratta di una decisione difficile. Non è la prima volta infatti che scelte ministeriali vengono riformate dal giudice ordinario e il Ministro non può certo permettersi altre bocciature. Ma al contrario, l’esecuzione della sentenza pone problemi drammatici per il tempo in cui avviene. Rifare le graduatorie in questo momento significa compromettere l’efficienza delle operazioni preliminari di inizio d’anno. La vicenda è diventata inestricabile e non esistono soluzioni indolori. Il tutto ha avuto inizio con l’unificazione delle diverse fasce che prima separavano precari storici e sissini. Chi con tale provvedimento ha dato il via a questa triste telenovela continua però a stare al suo posto senza alcun segnale di pentimento per i danni inevitabili che si scaricano comunque sulla scuola statale.
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