L’utilizzo prevalente, continuo, quasi maniacale del telefono cellulare danneggia l’apprendimento e gli stili di vita sani? La risposta è purtroppo positiva: 10 ore al giorno su pc, tablet e smartphone, del resto, non possono non dare ripercussioni. E cosa può fare la scuola? Molto, a partire dalle regole da imporre al suo interno, ma soprattutto è in grado di sensibilizzare i giovani ad un utilizzo essenziale e corretto degli smartphone.
Sull’utilizzo appropriato del telefonino si dibatte da tempo. In alcuni Paesi, ed esempio, nelle scuole è stato messo al bando.
L’ex ministro dell’Istruzione Marco Bussetti si è detto “non d’accordo” sulla decisione della Francia di vietare i cellulari nelle classi, perché anche gli smartphone, alla pari dei “nuovi strumenti informatici, se utilizzati per una didattica innovativa, possono essere accolti nelle aule”.
Non molto diverse fu la posizione presa dal suo predecessore al dicastero Viale Trastevere, l’ex ministra Valeria Fedeli: sullo smartphone, aveva detto, che sarebbe diventato “un elemento che noi forniamo alle scuole sapendo che ogni scuola rimane nella sua autonomia e ogni insegnante nella sua libertà didattica di insegnamento”.
Anche l’attuale numero uno del ministero dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, non sembra considerare i telefoni cellulari come il “nemico da combattere”.
Il problema è evidente. Anche dall’altra parte del mondo. Addirittura, a porselo è stato il ministero dell’Istruzione della Cina. Tanto che il 98,7% delle scuole cinesi ha implementato un meccanismo per monitorare la qualità del sonno degli studenti.
Secondo il funzionario del Ministero Lyu Yugang, questo è il risultato di una campagna politica che mira a identificare i principali problemi tra gli studenti cinesi, come l’uso eccessivo dei telefoni cellulari, la mancanza di sonno sufficiente, l’onere eccessivo dei compiti scolastici e i problemi di salute.
Oltre il 96% delle scuole elementari e più del 97% delle scuole medie in Cina hanno applicato gli orari per l’inizio delle lezioni suggeriti dalla campagna, nel tentativo di migliorare la gestione del riposo e delle attività degli studenti.
Lo stesso ministero dell’Istruzione ha tenuto a far sapere che le misure per gestire l’uso del telefono cellulare e garantire un sufficiente esercizio fisico agli studenti “sono state attuate efficacemente nell’ampia maggioranza delle scuole”.
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