La notizia della scoperta Pompei di un termopolio in ottimo stato di conservazione ha avuto un grande spazio sulla stampa nazionale e anche la nostra testata se ne è occupata.
Abbiamo anche riportato la dichiarazione del direttore del Parco archeologico che afferma che quanto prima, forse già in primavera, lo straordinario reperto sarà disponibile per i visitatori.
Ottima cosa, ovviamente, ma c’è da chiedersi quando e come i nostri studenti potranno davvero visitarlo visto che è ormai da marzo che i diversi DPCM che si sono succeduti non consentono alle scuole di organizzare visite, viaggi di istruzione o gite scolastiche che dir si voglia.
In estate sembrava essersi aperto un mezzo spiraglio quando diversi esponenti del Governo (era stata proprio la viceministra dell’Istruzione Anna Ascani a lanciare la proposta) parlavano di fare scuola nei musei, nei teatri e nelle biblioteche.
Come sappiamo quel progetto è miseramente fallito perché nessuno aveva riflettuto su una questione del tutto evidente: per fare scuola nei musei bisogna farci arrivare gli studenti e quindi bisogna risolvere il problema dei trasporti a cui, però, durante l’estate nessuno ha pensato.
A Pompei ci troveremo di fronte ad un paradosso: le scolaresche di Napoli non potranno visitare né il termopolio né altri reperti; ma non è da escludere che possano essere accolti studenti e docenti che arrivano da altri Paesi europei o addirittura dal Giappone.
La Legge di bilancio 2025 approvata dal Governo contiene disposizioni apprezzabili, come l’innalzamento della soglia…
Si discute molto di educazione alla pace, ma nelle ultime settimane la cronaca ha fatto…
Anche oggi, come faccio da ormai molto tempo, mi è capitato di leggere un vostro…
Meno soldi per le armi, più finanziamenti per la scuola, la sanità e la lotta…
Il regista napoletano Paolo Sorrentino, che ha diretto il film "Parthenope", al momento nelle sale…
L'ascolto attivo a scuola è una pratica che incoraggia gli studenti a partecipare in modo…