Tanti sono i dubbi e gli interrogativi su come sarà la prossima mobilità dei docenti.
Uno dei dubbi più frequenti è questo: “Ci saranno gli ambiti territoriali?”.
Ma ce ne sono molti altri: “I docenti entrati in ruolo entro l’anno scolastico 2014/2015 che vogliono fare domanda di mobilità, potranno esprimere le loro preferenze territoriali esclusivamente su ambiti?”.
“E se costoro dovessero ottenere il trasferimento perderebbero in via definitiva la titolarità in una scuola, acquisendola in un ambito territoriale prescelto?”.
“I docenti neoassunti della fase 0 e della fase A avranno diritto ad avere una scuola come sede definitiva della titolarità?”.
“Costoro si muoveranno all’interno della provincia in cui sono entrati in ruolo?”.
“I docenti entrati in ruolo nella fase B e C dalle graduatorie di merito del concorso 2012, si muoveranno sugli ambiti territoriali della regione o della provincia in cui sono entrati in ruolo provvisoriamente?”.
“I docenti neoassunti della fase B e C dalle GAE saranno obbligati a richiedere tutti i posti e tutti gli ambiti a livello nazionale?”.
“La mobilità 2016/2017 funzionerà con delle fasi di priorità a seconda di quando un docente è entrato in ruolo?”.
Tante domande a cui abbiamo dato risposta in base della legge 107/2015 e delle informative date ai sindacati nei pochi incontri avuti dal Miur. La situazione è confusa, il Miur e sindacati sono su posizioni lontanissime, il contratto di mobilità rischia di saltare definitivamente. Si potrebbe giungere a regolare la prossima mobilità con un atto ministeriale, presumibilmente un Decreto Ministeriale, unilaterale e che applichi rigorosamente la legge 107/2015. In buona sostanza la prossima mobilità si presenta come un terno a lotto che non rassicura nessuno e scontenta tutti i docenti.
Diamo delle risposte in ordine agli interrogativi proposti:
1) Nella prossima mobilità, per volere del Miur e contro la volontà sindacale, nasceranno ( presumibilmente entro febbraio 2016) gli ambiti territoriali.
2) I docenti entrati in ruolo entro il primo settembre 2014, se volessero fare domanda di mobilità dovranno indicare come preferenze territoriali degli ambiti. A quanto è dato sapere, ma ciò potrebbe essere rivisto, tali docenti possono esprime quanti ambiti desiderano e nell’ordine che desiderano, senza rispettare ordini provinciali o regionali.
3) Se un docente titolare in una scuola ottiene trasferimento in un ambito territoriale, perde la titolarità nella scuola, l’acquisisce nell’ambito ed è soggetto alla chiamata diretta di un dirigente scolastico di una scuola che fa parte dell’ambito. Una volta chiamato dal dirigente scolastico, sottoscriverà un contratto triennale rinnovabile per un altro triennio. A questa regola saranno sottoposti anche tutti i docenti che andranno in soprannumero per l’anno scolastico 2016-2017 e saranno chiamati a presentare domanda di mobilità .
4) I docenti neoassunti nella fase 0 e A sono vincolati triennalmente nella provincia di titolarità ed avranno assegnata una scuola di titolarità definitiva.
5) I docenti neoassunti nella fase B e C dalle graduatorie di merito del concorso 2012, per quanto detto dal Miur ai sindacati, si muoveranno all’interno della provincia e non della regione in cui hanno avuto la sede provvisoria. Per cui è presumibile, almeno di ripensamenti da parte del Miur, che possano chiedere tutti gli ambiti territoriali, con scelta dell’ordine di preferenza, della stessa provincia dove hanno la nomina giuridica del ruolo.
6) I docenti neoassunti della fase B e C dalle GAE saranno obbligati a richiedere tutti i posti e tutti gli ambiti a livello nazionale, scegliendo liberamente l’ordine di preferenza che desiderano, senza rispettare ordini provinciali o regionali.
7) La mobilità 2016/2017 funzionerà con delle fasi di priorità a seconda di quando un docente è entrato in ruolo, ma il Miur non ha ancora esplicitato come funzioneranno le suddette fasi. Per adesso siamo ancora nel campo delle ipotesi anche perché esiste l’assurdo che i neoassunti in fase 0 e A sono destinati ad avere titolarità in una scuola della provincia di titolarità, mentre i docenti della stessa provincia in ruolo entro il 2014 si troverebbero a perdere, nonostante la loro anzianità, la titolarità nella scuola per acquisirla in un ambito. Sulle fasi al Miur stanno ancora ragionando su come fare, ma prima di Natale tutto dovrebbe essere più chiaro.