Il presidente della Provincia autonoma di Trento, anche nella sua veste di assessore all’istruzione, è intervenuto sul prosieguo del percorso del Piano trilinguismo adottato dalla sua Regione: “Il Trentino sta innovando il sistema di apprendimento delle lingue straniere. Il Piano per il trilinguismo, avviato nel 2014, estende gradualmente a tutte le scuole della provincia, dalle elementari alle superiori, opportunità che già in precedenza una significativa percentuale di istituti, grazie all’autonomia scolastica, aveva iniziato ad offrire.
Il Piano si sviluppa in un arco temporale di più anni.
Monitorando i progressi di alunni e studenti passo passo e già nel 2016 è stato possibile testare le competenze di 3.000 ragazzi, su 15.000 complessivi, cosa che ripeteremo nel 2018 e nel 2020. I risultati sono buoni e in fase di pubblicazione, il Miur e l’Invalsi stanno pensando infatti di adottare la stessa metodologia su scala più vasta.
Già 1764 insegnanti, sui circa 7000 totali, utilizzano il Clil nelle loro classi e le iniziative che abbiamo messo in campo, finanziate dall’Europa, fra cui nuovi corsi di lingue e esperienze full immersion all’estero, ci consentiranno di accrescere questo numero in tempi assai rapidi.
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In tutto questo, qualche adattamento di percorso è non solo comprensibile ma assolutamente normale. Saranno le scuole a decidere, tenendo conto delle problematiche organizzative che devono fronteggiare. Tutto questo non significa ripensamento dei traguardi, solo maggiore flessibilità e autonomia scolastica”.