“Chi deve reclutare gli insegnanti? I dirigenti scolastici? Il Ministro? Gli uffici regionali? I sindaci? open Miur”. Così la ministra Carrozza su Twitter che però ha creato qualche brontolio presso gruppi di precari su Fb, con richieste di dimissioni.
Tuttavia ci chiediamo: tra il non dire e il dire, non è forse meglio parlare? E ancora: lanciare un dubbio, e quindi un interrogativo in rete, non è forse meglio che mugugnare dentro o nel chiuso di una stanza immersa nel fumo? Si può tuttavia sostenere che un ministro della repubblica deve sapere il fatto suo, ma il dubbio non è forse del saggio che mette tutto in discussone dichiarando che la sola sua certezza è quella della non certezza?
Ma crediamo pure che la ministra, lanciando quel twitter in rete, abbia voluto dire ai suoi lettori di darle qualche suggerimento: qual è la migliore formula per assumere-reclutare i docenti? Affidare il compito ai dirigenti scolastici, come una non vecchia proposta sibilava, in modo da cambiare prospettiva: non più il prof che si sceglie la scuola, ma la scuola il prof?
Oppure fare partire il tutto da altri istituti?
Ricordiamo fra l’altro che proprio sui questo nodo gordiano, quello del reclutamento, Elena Centemero, responsabile scuola di Forza Italia, ebbe a dire che il nostro corpo insegnante è il più vecchio d’Europa a causa del sistema di reclutamento italiano che attende graduatorie e punteggi, norme e leggine, sindacalismi e ricorsi amministrativi: “Per diventare insegnanti bisogna scalare graduatorie ad esaurimento che scorrono lentissime e che consentono, se tutto va bene, di entrare in ruolo a quarant’anni. In pratica, a differenza dei quarantenni in politica, che oggi si sentono alla ribalta, i quarantenni della scuola arrivano ad avere una propria cattedra già sfiancati”. E infatti, aggiunge ancora Elena Centemero: “Da tempo Forza Italia chiede una riforma del reclutamento e propone concorsi ogni due anni e legati a reti di scuole che non creino ancora graduatorie”.
Come si vede una risposta al twitter interrogativo della ministra si potrebbe già registrare, anche se è meglio attendere e studiare cosa ne pensano altri e magari proprio quegli addetti ai lavori così poco considerati, fermo restando che sul nostro sito, leggendo pure la posta numerosa dei nostri lettori, forse risposte attese ne potrà trovare e coerenti
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