Categorie: Personale

Il vero senso del far scuola oggi

Quando la scuola svolge il suo compito educativo e culturale lo fa in riferimento al principio di verità-realtà.

Ma la verità-realtà non è soltanto un’opera, non è cioè solo un insieme di pensieri o fatti o nozioni, ma il lavorio per pensarli e produrli e comunicarli e condividerli e ripensarli. 

Il docente/maestro, cioè  il vero “maestro”, dunque, sa che non contano solo i risultati, ma anzitutto le intenzioni ed i processi. Una vera co-operazione.

Di questi “maestri” abbiamo bisogno a scuola, di questi “maestri” vanno alla ricerca ogni giorno studenti, genitori, le espressioni della socialità. Come pure i presidi quando assegnano ai docenti le cattedre.

Di qualcuno, cioè, che non sia geloso del suo status e della sua “cultura” , ma che accetti di condividerla, lasciando persino scorgere quel “domandare” che è all’origine della sua scelta di vita e di pensiero, prima che professionale. 

Perché non ci può essere dia-logo se non vi è comune domandare intorno ad un “logo”, ed un docente non è maestro se non è fatto di questa stoffa. Tutti chiediamo maestri che si lascino mettere in discussione. Un maestro che, in ragione di una coerenza con la “sua” verità, come atto di fedeltà, quella che crede di aver scoperto, si lascia giudicare di nuovo da quella, attraverso gli altri, perché la verità è criterio di se stessa. Un maestro, dunque, che non proponga o risolva questioni o situazione o quesiti, ma si faccia egli stesso questione. 

Attraverso quel domandare, radice prima della cultura, ognuno, è dunque questione di se stesso e delle sue relazioni. Cuore pulsante, al di là di concorsi, contratti, strutture, risorse, del valore educativo e culturale della scuola. 

Perché la scuola è non solo importante, ma determinante, per la vita dei ragazzi e del nostro tessuto sociale ed istituzionale?

Perché la scuola è l’unico momento e luogo di sperimentazione e di costruzione del “sé”, personale e relazionale, non un “sé” quindi chiuso in se stesso, perché si fa capace di fondare e costruire socialità, equilibrio tra diversità, incontro di attitudini e talenti, disponibilità e solidarietà umana.

Gianni Zen

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