La polemica che si sta scatenando in Piemonte a proposito della apertura di nuove sezioni di scuola dell’infanzia andrebbe forse un po’ ridimensionata ed esaminata senza pregiudizi di natura politica o ideologica.
La questione del rapporto fra sistema paritario e sistema statale nell’ambito dei servizi scolastici per l’infanzia è complessa e articolata e non nasce oggi.
Basta riandare alle disposizioni che erano state emanate già all’epoca del ministro Fioroni per rendersene.
In proposito, la circolare ministeriale 110 del 14.12.2007 firmata proprio dal ministro del PD è assolutamente chiara e lineare.
Si legge nelle premesse che “l’offerta relativa alla scuola dell’infanzia è garantita da Stato, Comuni e scuole paritarie”.
“Anche per tale ragione – aggiungeva la circolare – gli Uffici Scolastici Regionali concorrono, attraverso i propri Uffici provinciali e d’intesa con gli Enti Locali, all’attivazione di opportune forme di coordinamento, in modo da:
– consolidare la generalizzazione del servizio nelle diverse realtà territoriali, tenendo conto della dinamica della domanda;
– razionalizzare l’offerta da parte delle scuole coinvolte, valorizzando compiutamente le risorse disponibili…”
Ma c’è di più, perché il ministro Fioroni proponeva persino che “potranno essere attivate, da parte degli Uffici scolastici provinciali, d’intesa con le Amministrazioni comunali interessate, opportune forme di coordinamento tra soggetti pubblici e privati che gestiscono il servizio sul territorio per razionalizzare il più possibile il rapporto domanda-offerta”.
Per quanto riguarda poi la disposizione della Regione Piemonte va detto che non di legge regionale si tratta ma più semplice di una delibera del Consiglio e precisamente della delibera con la quale nell’ottobre scorso erano stati approvati i criteri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche per il 2014/2015.
All’epoca Giovanna Pentenero (PD, attuale assessore all’Istruzione) aveva tentato in tutti i modi di ottenere una modifica proprio di questa disposizione, voluta dalla Giunta di centro-destra che governava la regione.
C’è dunque da aspettarsi che fra pochi mesi, quando si dovranno approvare i criteri per il 2015/2016, la nuova Giunta cambierà le disposizioni attuali cancellando la clausola relativa alla necessità di avere il parere delle scuole paritarie del territorio per poter attivare nuove sezioni nelle scuole dell’infanzia statali.
Home Ordinamento scolastico Il veto delle paritarie sulle nuove sezioni di infanzia arriva da lontano