La notizia sul Messaggero. «Ci saranno 144 studenti di 24 scuole romane che hanno già iniziato a fare un percorso di formazioni che si propone di durare tutto l’anno con un lavoro finale sul percorso della memoria. È una tradizione per Roma Capitale e per le scuole, un viaggio molto atteso e lo si può già capire dal numero di scuole che in sole 24 ore hanno fatto richiesta di partecipazione, ben 70».
Il viaggio-studio si inserisce in un progetto più ampio intitolato «Roma ricorda: occupazione e deportazione, resistenza e liberazione» che coinvolge circa 1500 studenti. Ad accompagnarli, oltre al primo cittadino e all’assessore Cattoi, il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, e Sami Modiano, testimone dello sterminio che racconterà in prima persona la violenza della deportazione.
Il programma prevede nella giornata del 19 ottobre un itinerario nel quartiere ebraico della città di Cracovia, Kazimierz, e nei luoghi legati alla persecuzione degli ebrei. Presso la Sinagoga Templ verranno eseguite da sei studenti del Conservatorio di Santa Cecilia, accompagnati dal Maestro Alfredo Santoloci, alcune tra le più significative musiche composte da Ilse Weber, poetessa deportata nel 1944 ad Auschwitz, dove morì nello stesso anno.
Il 20 ottobre la delegazione verrà accompagnata ai campi di sterminio di Aushwitz e Birkenau e il 21 la visita si concluderà nella parte storica di Cracovia. Per il secondo anno, il viaggio verrà effettuato «grazie alla collaborazione dell’Aeronautica Militare con un Boeing KC-767A. È un momento importante, parte di un percorso che sta conducendo l’assessorato alla Scuola e consolidato in un libro che inizia proprio con la memoria e non esclude nessuna forma di memoria – ha concluso Marino – Ringrazio l’Aeronautica Militare e il Ministro Pinotti che non ha esitato un attimo a questa disponibilità. Credo che davvero anche i fatti di questi giorni di teste vuote più che rasate che decidono di inneggiare a un aguzzino credo indichino come sia davvero importante mantenere la memoria soprattutto nei nostri ragazzi. Grazie alla Comunità ebraica per aver accettato di accompagnarci ancora una volta in questo percorso. Noi davvero ci impegniamo al massimo perchè una comunità che ricorda è più importante di qualunque difficoltà materiale».