Alunni

Il voto non lo dà più il docente ma è condiviso con l’alunno, perché molti insegnanti contestano il metodo finlandese?

Il giudizio degli studenti? È un errore realizzarlo con la media aritmetica, ma va prodotto in modo condiviso con gli stessi allievi. Il modello, che sta facendo discutere, è quello delle “sezioni finlandesi” sperimentate nel corso dell’anno scolastico che si è appena concluso dal liceo scientifico Peano di Roma. In due prime classi – ha scritto La Stampa – al posto dei voti gli studenti ricevono suggerimenti su come migliorare le proprie competenze, proprio come avviene in Finlandia.

Largo, quindi, ai giudizi, costruiti dagli “attori” della classe: quindi da docenti e studenti. All’allievo viene insegnato ad autovalutarsi e se il compito va male al posto di un voto basso, sul registro viene descritta la parte in cui la ragazza o il ragazzo sono andati male. Il voto numerico compare solo alla fine del quadrimestre, a cambiare è il percorso. Ad inizio sperimentazione, gli iscritti alle due classi erano sessanta, alla fine sono arrivati in 59: uno ha cambiato scuola, mentre tutti gli altri sono stati promossi o rimandati. Inoltre, gli alunni di queste sezioni avrebbero fatto un terzo di assenze in meno rispetto al passato.

L’esperimento, insomma, merita interesse. E potrebbe essere certamente replicato. Il problema, a nostro avviso, non è convincere studenti e famiglie. Piuttosto, chi potrebbe fare resistenze sono una bella fetta di insegnanti. Parliamo di chi si siede dietro la cattedra tenendo in modo particolare alla sua autorevolezza, con il voto utilizzato come strumento per dare lustro al ruolo. Chi li convincerà ad abbandonare i voti? Chi dirà loro che l’insegnamento è prima di tutto condivisione con gli alunni, bisogno di empatia con chi sta dietro i banchi, interazione continua?

Quindi, anche l’atto finale del percorso di un modulo formativo, la valutazione, può tranquillamente essere svolto in trasparenza, chiedendo anche agli allievi di auto-valutarsi, così da fare loro comprendere davvero pregi e limiti del loro operato.

La sperimentazione merita di essere attuata. Almeno per un periodo, poi si tireranno le somme. Prima, però, bisognerà convincere certi prof che il tempo dei voti calati sempre dall’alto è superato.

Alessandro Giuliani

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