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Il voto numerico è superato? Il dibattito è aperto

Un voto numerico può essere la sintesi più idonea per giudicare l’operato di uno studente? La complessa opera di valutazione di un giovane può ridursi alla formulazione di mere medie aritmetiche? Sul tema negli ultimi anni si sono spese tantissime opinioni, che comunque si possono sintetizzare in tre grandi “filoni”: favorevoli, scettici e contrari. Tra questi ultimi, tra coloro che auspicano un modello valutativo diverso, si schierano soprattutto i destinatari dei voti: gli studenti. Che in ogni occasione ricordano a chi governa il sistema scolastico che quello del voto da 1 a 10 è un sistema giudicante arcaico e per nulla obiettivo. Soprattutto perché, sostengono i diretti interessati, produce dei risultati vessatori. E punitivi. Soprattutto alle superiori, dove anche quest’anno (dati Miur) i giovani respinti sono stati uno ogni quattro. E al termine del primo quadrimestre due sue tre hanno almeno un insufficienza.
Per la Rete degli Studenti non vi sono dubbi. “Un sistema scolastico di istruzione superiore all’interno del quale, per l’ennesimo anno scolastico, il 27,1% degli studenti risulta bocciato, ed il 70,3% con almeno una insufficienza al termine del primo quadrimestre, é un sistema scolastico fallimentare, strutturalmente sbagliato e che a nostro avviso necessita di un processo di riforma complessivo”. Il sindacato studentesco ritiene quindi necessario un “rinnovamento del sistema didattico” e del “sistema di valutazione attualmente utilizzato in Italia”.
L’obiettivo é quello di realizzare, attraverso il confronto “su queste tematiche, con gli studenti e con le altre componenti del mondo scolastico”, un’organizzazione didattica che riesca finalmente “a valorizzare le capacità degli studenti, a costruire delle competenze in ciascuno di noi”. Abbandonando una volta per tutte quella adottata negli ultimi decenni. Perché per per la Rete degli Studenti in troppi casi fa percepire la scuola addirittura “come una prigione”.
Per voltare pagina sono convinti che bisogna ripartire da una valutazione ex novo. “Un voto numerico – scrivono gli studenti – non dice nulla sulla reale preparazione dello studente, un voto numerico ha un fine intrinsecamente punitivo. Una valutazione che si basa su tabelle e medie matematiche, e non sull’analisi delle competenze dimostrate da uno studente, da un lato non puó in alcun modo incentivare la crescita personale e collettiva del gruppo classe, e dall’altro non aiuta in alcun modo chi da questo sistema viene colpito con voti bassi o con la bocciatura”.
Per chi vuole prendere visione del progetto studentesco, incentrato su un sistema “basato sul giudizio e il confronto continuo fra studente e insegnante”, può consultare il sito "Scuola che vogliamo". Il dibattito è aperto. Siamo sicuri che anche i lettori di questa testata giornalistica vorranno dire la loro, inviandoci le loro proposte sul tema: è veramente necessario sostituire il voto numerico con un altro sistema di valutazione? E se sì, quale modello valutativo sintetico bisognerebbe introdurre per dare ai nostri studenti maggiori garanzie di obiettività?
Alessandro Giuliani

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Alessandro Giuliani

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