Le frasi pronunciate più di una settimana a “L’aria che tira” su La7 potrebbero costare un procedimento disciplinare a Christian Raimo, scrittore e docente di storia e filosofia a Roma.
Nel corso di un dibattito sul caso di Ilaria Salis, Raimo aveva commentato così: “Una docente antifascista va in Ungheria e picchia dei neonazisti. Ma perché, ai neonazisti cosa si dovrebbe fare?”
Le repliche erano state immediate, sia da parte del conduttore David Parenzo sia da parte degli ospiti della trasmissione, tra cui la parlamentare PD Laura Boldrini.
Poche ore dopo il deputato della Lega Rossano Sasso aveva twittato: “Questo signore cerca visibilità e meriterebbe solo indifferenza. Ma oggi ho scoperto che è un docente e che in classe istigherebbe alla violenza. Se inciti alla violenza non puoi insegnare, caro ‘collega della Salis’. Interrogazione in arrivo per tale insegnante”.
E infatti pochi giorni dopo il vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia al Senato, Raffaele Speranzon, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara “per chiedere lumi in merito al comportamento” di Raimo che, oltre ad essere insegnante di storia e filosofia, è stato anche assessore alla Cultura del III Municipio del Comune di Roma Capitale.
Poche ore fa il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha diramato un comunicato per far sapere che “l’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, per la parte di competenza, ha già avviato nei giorni scorsi un approfondimento interno”.
“Ogni docente – spiega il Ministero – è prima di tutto e sempre un educatore e la scuola non può condividere nessuna forma di violenza, anche verbale, nel rispetto dei valori che sono propri della nostra Costituzione”.
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