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Ilaria Salis è uscita dal carcere: la maestra italiana detenuta in Ungheria ai domiciliari, per ora non tornerà ad insegnare

Ilaria Salis, la docente italiana detenuta in Ungheria, ha finalmente lasciato il carcere. Questa mattina, 23 maggio, alle 11:30, un’ora dopo che la notizia ha iniziato a circolare sui media italiani, è uscita dal carcere Gyorskocsi Utca di Budapest a bordo di un furgone dedicato al trasferimento dei detenuti. Lo riporta La Stampa.

Ilaria Salis ai domiciliari

Dopo oltre 15 mesi di detenzione a regime di massima sicurezza, la 39enne attivista milanese, ora candidata come capolista per l’Alleanza Verdi e Sinistra alle elezioni europee nella circoscrizione Nord Ovest, ha lasciato la sua cella e le catene.

È stata trasferita in un alloggio a Budapest, dove sconterà gli arresti domiciliari con un braccialetto elettronico. Questo momento è stato atteso dal pomeriggio di ieri, quando lo studio dell’avvocato ungherese György Magyar ha confermato di aver ricevuto il bonifico di 40mila euro per la cauzione e di aver trasmesso i fondi alla Corte dei Conti ungherese. La notifica del tribunale di Budapest è arrivata questa mattina, permettendo così a Ilaria Salis di essere portata nel suo nuovo alloggio.

Roberto Salis, il padre di Ilaria, ha espresso la sua gioia: “Finalmente possiamo riabbracciare Ilaria, speriamo che questa sia una tappa temporanea prima di vederla finalmente in Italia”. Ieri mattina, durante una visita in carcere, l’aveva trovata “combattiva” e sperava di poterla abbracciare oggi, cosa che si è avverata.

Ilaria Salis, la terza udienza

Domani alle 9:00 si terrà la terza udienza del processo. Non è previsto che Ilaria Salis parli; verranno ascoltati una delle vittime dell’aggressione e i testimoni dell’accusa. Tuttavia, questa volta, non entrerà in aula in ceppi e catene. Con gli arresti domiciliari, potrà anche lavorare alla sua campagna elettorale, che finora è stata gestita dal padre attraverso i canali italiani. “È entusiasta di poterlo fare”, ha dichiarato ieri Roberto Salis.

Il deputato Marco Grimaldi ha commentato online: “La bella notizia che tutti aspettavamo è arrivata, ma questo è solo il primo passo verso il suo ritorno in Italia. Continua la battaglia per portare Ilaria a casa e garantirle un giusto processo”. Tuttavia, il rientro in patria non sarà semplice. “Il tema non è ancora all’ordine del giorno”, hanno dichiarato ieri dallo studio dell’avvocato György Magyar.

Ilaria Salis e la candidatura alle europee

Nel frattempo Ilaria Salis, come sappiamo, si è candidata al Parlamento europeo come capolista nel collegio italiano del Nord-Ovest con Alleanza verdi-Sinistra, e ora potrà svolgere la campagna elettorale dal luogo in cui sconterà gli arresti domiciliari. E potrà probabilmente votare, come invece sembrava le fosse inizialmente precluso (o comunque non si sapeva come fare) dopo che nel carcere di Budapest le agenti penitenziarie erano andate a chiedere alle detenute se avessero intenzione di esercitare questo diritto; arrivate a lei, le avevano detto che per le straniere non era previsto.

Dalla stessa casa-prigione, Salis potrà anche organizzare meglio la propria difesa nel processo, del quale si svolgerà la prossima udienza venerdì 24 maggio con l’ascolto dei primi testimoni a suo carico. 

“Ilaria è una semplice insegnante”

Ilaria Salis, 39 anni, è una maestra elementare. “È un’insegnante di scuola elementare e un’antifascista vera, militante. E io di questo sono orgoglioso. Passo il tempo a tradurre dall’ungherese gli atti d’indagine, perché non ce li hanno dati in italiano. Mia moglie, ex insegnante, si sveglia alle 4 di notte. E mi sveglio anch’io. Rimaniamo così per ore, con gli occhi a guardare il soffitto, aspettando che qualcuno ci risponda”, ha detto suo padre.

Ilaria Salis, se ha picchiato dei nazifascisti è giusto che non insegni più? Il sondaggio della Tecnica della Scuola

Redazione

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